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PADOVA - Le sorprese nell’edilizia non finiscono mai. E vuoi per gli aumenti immancabili in corso d’opera vuoi perchè alla fine viene voglia di migliorare ancora di più il progetto, alla fine il direttore generale dell’Università, Alberto Scuttari ha firmato un “ritocco” da 2 milioni di euro sul progetto dell’ampliamento del complesso di medicina veterinaria, ad Agripolis.
In questo modo l’edificio che sarà inaugurato prima della fine dell’anno, verrà a costare 6 milioni 182mila 303 euro al posto dei 4,2 milioni ai quali era stato aggiudicato alla ditta Iti, imprese generale spa di Modena che aveva fatto la migliore offerta tecnico-economica su un bando la cui base d’asta era di 5,8 milioni di euro.
Alla fine le migliorie imporranno un aumento del 47 per cento e serviranno per ospitare aule, uffici, laboratori e nuove centrali per l’ospedale veterinario. Un edificio di nuova costruzione, si diceva, cinque piani più un interrato per soddisfare le esigenze di un polo, Agripolis, sempre più strategico al punto che il Comune ha intenzione di chiedere i fondi per prolungare il percorso della linea Sir 3 del tram fino a lì, per servire almeno 4mila pendolari.
LE VARIANTI
È successo che durante i lavori si è reso necessario procedere ad un adeguamento normativo per le opere strutturali ed impiantistiche e modificare il percorso delle linee di alimentazione del gas metano e della rete antincendio che interferivano con le opere di fondazione del nuovo edificio.
LE MIGLIORIE
Senonché al Bo si sono accorti che finchè hanno le mani in pasta meglio andare fino in fondo. Sempre durante i lavori è emersa la necessità di rendere completamente autonomo l’approvigionamento elettrico e termotecnico del complesso di Veterinaria dalla restante rete di teleriscaldamento del complesso Agripolis. “Anche alla luce dei due nuovi ampliamenti in corso di realizzazione ed in fase di progettazione ed in particolar modo dell’Ospedale veterinario che richiede la fornitura di riscaldamento e condizionamento 24 ore al giorno e sette giorni su sette a differenza di quanto avviene per gli altri edifici universitari”.
Insomma si è realizzata una nuova piastra tecnologica per rendere autonomi i due edifici quindi con sottocentrali caldo/freddo e un nuovo gruppo elettrogeno. Il costo dunque è lievitato di altri 997mila euro che portano a un aumento contrattuale del 47,3 per cento arrivando a 6 milioni 189mila 303 euro.
IL POLO
Un altro tassello dunque per la modernizzazione di un polo che somma didattica, ricerca e sperimentazione in campo agrario, veterinario, forestale. Il campus di Agripolis, realizzato negli anni Novanta completa una storia iniziata dal Cinquecento e per circa due secoli, quando però la coltivazione e lo studio delle piante a Padova erano oggetto di esclusiva competenza dell’Orto botanico. Nell’ultimo dopoguerra la sede venne stabilita quindi nell’area dell’Orto agrario al Portello, in un complesso di nuovi edifici costruiti in meno di un anno su progetto di Massimo Velatta e inaugurati nel 1951. Poi nacque l’azienda sperimentale di Legnaro e, lì accanto si trasferirono, dal 1996, le facoltà di Agraria, di Scienze forestali e della neonata Medicina veterinaria, dando vita al nuovo polo di Agripolis.
L’Ospedale veterinario universitario didattico invece è nato nel 2010, costituisce un punto di riferimento per la cura delle malattie degli animali da compagnia e del cavallo e fornisce servizi di pronto soccorso 24 ore su 24, ricovero e consulenza specialistica.
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Il Gazzettino