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VENEZIA - Il ministro Anna Maria Bernini, parlando di Medicina, l'ha ribadito anche in questi giorni: «Il numero chiuso così com'è non funziona più». Ma per ora l'accesso al corso di laurea resta contingentato, tanto che la titolare dell'Università ha firmato il decreto che attribuisce in via provvisoria i posti agli Atenei per il prossimo anno accademico: 643 in Veneto e 328 in Friuli Venezia Giulia, a cui ne vanno aggiunti rispettivamente altri 12 e 2 per gli studenti extracomunitari che vivono all'estero, dunque quasi un migliaio. Rispetto al 2022/2023, al momento risultano 56 possibili immatricolazioni in meno (32 per i residenti in Italia e 24 per gli extra-Ue): se Verona ne guadagna 20, infatti, non compaiono tutte quelle del corso in inglese a Padova, un inghippo che il dicastero conta tuttavia di risolvere dopo il confronto in Conferenza Stato-Regioni.
I DATI
Il taglio sarebbe una beffa, per un'area che lamenta una drammatica carenza di camici bianchi. Pur ricordando che la mancanza più grave riguarda gli specialisti, visto che non è stato ancora superato l'imbuto formativo causato dall'insufficiente numero delle borse di specializzazione rispetto alla quantità dei laureati in Medicina e chirurgia, è evidente che sarebbe comunque contraddittorio un restringimento iniziale nell'accesso alla professione. Ad ogni modo, per ora i dati sono questi: per i candidati italiani ed europei residenti in Italia, 334 posti a Padova (-51), 87 a Treviso (-1), 252 a Verona 252 (+20), 180 a Trieste e 148 a Udine (le ultime due entrambe invariate); per gli studenti extra-Ue che vivono all'estero, 6 a Padova (-25: anche questi in inglese), 3 a Treviso (+1), 3 a Verona e 2 a Udine (ambedue confermate).
L'ACCORDO
Come detto, il nodo da sciogliere è quello del corso in lingua inglese, come lascia intendere il decreto nel passaggio in cui viene detto che è emanato «nelle more dell'eventuale adozione dei decreti del Ministro dell'università e della ricerca di accreditamento delle sedi e dei corsi di laurea in lingua italiana e in lingua inglese presso le università che ne hanno fatto richiesta per l'a.a. 2023\2024».
I DUE TEST
L'urgenza di pubblicare il decreto provvisorio, anziché attendere i numeri finali per la versione definitiva, è dovuta al fatto che quest'anno per la prima volta il concorso di accesso a Medicina non si svolgerà più in un'unica sessione, bensì in due tornate, a partire già dalla primavera. In base alla riforma varata dal governo Draghi, la prova si chiamerà Tolc (Test online Cisia) e permetterà al candidato di scegliere il punteggio migliore ai fini della graduatoria. Per lo svolgimento delle selezioni sono state individuate due finestre: la prima tra il 13 e il 22 aprile, la seconda tra il 15 e il 25 luglio. Nell'ambito di queste date, ciascun Ateneo fisserà i giorni e i turni dell'esame: 50 quesiti in 90 minuti, su materie come comprensione del testo e conoscenze acquisite negli studi, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento. La classifica nazionale sarà pubblicata il 5 settembre, «in anticipo rispetto agli anni precedenti», sottolinea il ministero dell'Università.
GLI ALTRI
Il ministro Bernini ha firmato i decreti provvisori anche per altri due corsi, al momento sempre e solo in lingua italiana. Per quanto riguarda Odontoiatria, sono previsti 32 posti a Padova (più 2 per gli extracomunitari residenti all'estero), 25 a Verona e 40 a Trieste; rispetto allo scorso anno, c'è un incremento di 7 unità al Bo. Quanto invece a Veterinaria, ce ne sono anche per il nuovo anno accademico 96 a Legnaro (più 4 per gli extra-Ue che non vivono in Italia).
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Il Gazzettino