VENEZIA - Il caso era stato sollevato da Alessandro Vendramin, 27enne padovano, con una laurea in medicina conseguita con 110 e lode all'università di Bologna. Ma nelle...
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LA LETTERAI duecento medici residenti in Veneto, ma laureati in altre regioni, hanno inviato una lettera al governatore Luca Zaia, al vice-presidente Gianluca Forcolin, all'assessore alla Sanità Luca Coletto e al direttore generale dell'area Sanità della Regione Domenico Mantoan con la richiesta di modifica del bando per non essere esclusi dai posti finanziati dalla propria regione. Una prima lettera inviata per posta certificata e presentata a mano a Mantoan è dello scorso 26 ottobre. Non avendo ottenuto risposta i medici veneti, con 169 sottoscrizioni, hanno fatto un secondo sollecito lo scorso 16 novembre e sono in attesa di un riscontro. «In un clima di festa per il raggiungimento del quorum per il referendum su una maggiore autonomia della regione, è una nota di amarezza vedere che un medico veneto ha precluse le porte della sua stessa regione; quella in cui è nato, cresciuto e ha vissuto e vorrebbe lavorare» dice un passaggio della missiva inviata alla Regione.
LA PORTAVOCE«Abbiamo scritto questa breve lettera per chiedere alla Regione Veneto di modificare gli attuali requisiti per beneficiare delle borse aggiuntive regionali per il concorso del prossimo anno - spiega Alessia Cicogna, di San Donà di Piave nel Veneziano, laureata in medicina a Trieste con 110 e lode - Chiediamo alla nostra regione di permettere a tutti i medici veneti, quindi non solo a coloro che si sono laureati a Padova e Verona, di fruire delle borse regionali messe a disposizione per il concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione in medicina». Nella lettera i medici firmatari spiegano che «è una questione di giustizia sostanziale, di correttezza verso i propri contribuenti, di equità per i propri concittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino