Medici del Sant'Antonio al direttore generale: «Promosso il passaggio in Azienda Ospedaliera»

La fusione in Azienda Ospedaliera delle attività svolte all'Ospedale Sant'Antonio trova positivo il giudizio dei medici della struttura dopo un anno
PADOVA - “Ad un anno dal passaggio dell’ospedale Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera universitaria riteniamo doveroso sottolineare il positivo impatto...

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PADOVA - “Ad un anno dal passaggio dell’ospedale Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera universitaria riteniamo doveroso sottolineare il positivo impatto della fusione e il conseguente apprezzamento dei professionisti nei confronti della riorganizzazione delle attività sia mediche che chirurgiche”. A sottoscriverlo sono una ventina di camici bianchi, da Giorgio Vescovo a Franca De Lazzari, da Ivo Tiberio a Vito Cianci, da Fabrizio Dal Moro a Giacomo Sarzo, in una lettera inviata al direttore generale della Sanità del Veneto Luciano Flor. 


“In ambito chirurgico in particolare sono stati apprezzati il rinnovamento delle dotazioni tecnologiche, le riorganizzazioni delle attività di sala operatoria secondo standard europei, le nuove sedi e i nuovi percorsi ambulatoriali, la riorganizzazione delle attività assistenziali oltre alla valorizzazione del personale”.
Era il primo gennaio 2020 quando si realizzò il passaggio più significativo sotto la direzione dell’Azienda di una struttura sanitaria comprensiva di offerta ospedaliera completa di dimensioni voluminose, unificazione mai successa fin dal 1995, data di costituzione dell’Azienda ospedaliera stessa, sul territorio regionale. “Si è trattato di un passaggio epocale - affermò allora la Direzione in un comunicato - con l’acquisizione di 10 Unità operative complesse, oltre 250 posti letto, circa 904 dipendenti, 10.000 ricoveri/anno, 6.500 interventi chirurgici/anno, 320.000 prestazioni ambulatoriali, e 30.000 accessi al Pronto Soccorso”.
L’aspetto sanitario è sempre stato garantito dalla Direzione Medica, che ha esercitato l’attività di vigilanza, monitoraggio e controllo con particolare attenzione al Pronto Soccorso, Centro prelievi, piastra operatoria con multisale, compresa l’attività di endoscopia, ambulatori divisionali per utenti esterni, distribuzione farmaci e la Radiologia; tutti le attività sono regolarmente entrate in funzione senza disservizi e garantendo quanto già programmato e l’urgenza. In ambito medico il cambio di casacca ha rappresentato “un momento importante - scrivono i firmatari - l’implementazione del Dipartimento di Area Medica, con l’avvio della Medicina d’Urgenza, la realizzazione di un piolo dedicato “all’ageing”, con il trasferimento della Clinica geriatrica, la maggiore integrazione delle competenze cardio-vascolari, le modifiche organizzative delle guardie interdivisionali. Il vostro grande lavoro svolto quest’anno ha dato ampie concrete risposte alle preoccupazioni e ai timori che erano sorti alla vigilia della transizione”.

Le gravi difficoltà legate al Covid-19 non hanno rallentato il processo di unificazione e rinnovamento.
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Il Gazzettino