Ospedali senza medici, l'Usl della Marca trema: altri quattro primari in pensione

Medici in pensione, difficoltà nelle sostituzioni
TREVISO - Viene chiamata "gobba pensionistica". E' lo schema che nella quotidianità si traduce nell'aumento dei medici in età da pensione. Ormai si...

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TREVISO - Viene chiamata "gobba pensionistica". E' lo schema che nella quotidianità si traduce nell'aumento dei medici in età da pensione. Ormai si è al picco. Lo si vede anche nell'Usl della Marca. Tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo andranno in pensione altri 4 tra primari e coordinatori, tra il pronto soccorso di Castelfranco, il centro per i disturbi cognitivi di Treviso, l'unità malattie endocrine di Treviso e il servizio psicologico provinciale. Senza contare tutti gli altri camici bianchi.

LE USCITE
Il primo a lasciare, a inizio dicembre, sarà Sergio Cassella, coordinatore del servizio di supporto psicologico negli ospedali della Marca, che nelle ultime settimane ha seguito anche le persone ferite ricoverate al Ca' Foncello dopo l'incidente dell'autobus caduto dal cavalcavia a Mestre. A breve compirà 67 anni. L'anno scorso aveva chiesto di rimanere in servizio. Ma il mese scorso ha cambiato idea, scegliendo di fermarsi qui.

Di seguito, alla fine dell'anno andrà in pensione Maurizio Gallucci, 68 anni, geriatra, direttore del Centro per i disturbi cognitivi e le demenze dell'Usl. Nel 2021 aveva già prolungato la propria attività. Ora è arrivato il momento di aprire un altro capitolo. Sempre il 31 dicembre, poi, lascerà anche Agostino Paccagnella, 68 anni, direttore dell'unità malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione. Nel 2019 aveva a sua volta chiesto di restare in servizio oltre i 65 anni. E ora l'azienda sanitaria ha approvato la richiesta di andare in pensione. Non è finita. Il primo febbraio dell'anno prossimo si apriranno le porte della pensione anche per Giorgio Ziggiotto, primario del pronto soccorso di Castelfranco, che a gennaio compirà 67 anni. Questa è la situazione dal punto di vista anagrafico. Non si scappa.

LE CONTROMOSSE


«Stiamo già lavorando per arrivare a nominare i sostituti», fa sapere Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl. La speranza è di riuscire a trovare tutto il personale necessario a fronte della costante carenza di medici. Tra l'altro proprio specialità come la medicina d'urgenza per il pronto soccorso e la geriatria sono tra quelle che stanno soffrendo una crisi di vocazioni. Basti pensare che quest'anno sono rimasti vuoti 30 posti sui 39 messi a disposizione nelle università di Padova e Verona proprio per la specialità di geriatria. «Fortunatamente per altre specialità l'orizzonte è diverso ha specificato il direttore generale resta il fatto che per poter contare su un buon numero di nuove leve è necessario aspettare la fine del 2024». Quando si arriverà a scollinare la "gobba". Nel frattempo si prova ad attrarre medici ragionando sulla possibilità di mettere loro a disposizione un alloggio con affitto calmierato. L'Usl ora guarda anche alla villa in via Polveriera a Treviso, ex sede della Mom. «Ci confronteremo con il Comune per vedere se sarà possibile creare qualcosa sotto il profilo degli alloggi» rivela Benazzi. Ci sono poi i locali già opzionati al primo piano della stazione dei treni di Treviso. E si punta anche alle 40 camere dell'ex convento San Francesco di Conegliano. Il contesto di via Polveriera fa gola pure perché è prevista la realizzazione di una passerella ciclopedonale sopra il Sile per collegare l'area al centro storico del capoluogo. E a due passi ci sono sia il nuovo monoblocco della cittadella sanitaria del Ca' Foncello, in ritardo a causa della necessità di sostituire parte dell'impianto elettrico che non era in grado di supportare le tecnologie delle sale operatorie, che il futuro campus universitario per Medicina e i corsi delle professioni sanitarie, sempre in via Polveriera. Un passo per volta. «Dopo la definitiva conclusione dei collaudi del monoblocco, servirà l'autorizzazione dei vigili del fuoco. Poi chiederemo alla Regione l'autorizzazione provvisoria all'esercizio. Così credo che a novembre entreremo nella cittadella, cominciando con il trasloco delle chirurgie fa il punto Benazzi subito dopo questo passaggio ci sarà la pubblicazione del bando per la realizzazione del nuovo campus universitario». Una struttura da oltre 10 milioni di euro, al posto dell'ex Vetrelco, che avrà un'aula magna da 400 posti, sei aule da 100 posti e altrettante da 80, più laboratori e mensa.
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Il Gazzettino