Medici in agitazione: l'Ulss di Rovigo non vuole pagare gli straordinari per il Covid

Medici in agitazione a Rovigo
ROVIGO - Camici bianchi sul piede di guerra dopo la proposta dell'azienda sanitaria di liquidare poco più della metà delle ore di straordinario che i medici...

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ROVIGO - Camici bianchi sul piede di guerra dopo la proposta dell'azienda sanitaria di liquidare poco più della metà delle ore di straordinario che i medici ospedalieri hanno accumulato nello scorso anno, segnato dall'emergenza epidemica. Tutte le sigle sindacali della dirigenza dell'Area Sanità che comprende dirigenti medici, sanitari e veterinari, in una nota unitaria parlano apertamente di scontro, e definiscono la proposta dell'Ulss, ovvero di liquidare 1.750 ore a fronte di 30mila ore ancora non retribuite, «irricevibile dal punto di vista contrattuale e lesiva della dignità di chi da circa 18 mesi sta affrontando una situazione drammatica senza precedenti: oltre al danno ad un settore messo in ginocchio dai tanti anni di tagli e che, malgrado tutto, è riuscito a far fronte alla pandemia, ora la beffa di una proposta assurda e che contesteremo dal giudice del Lavoro».


NIENTE TRATTATIVA

Il tavolo è saltato durante l'incontro che si è tenuto il 30 settembre scorso ed il 2 ottobre Davide Benazzo della Fp Cgil Medici, Francesco Chiavilli di Cimo Fesmed, Piero Di Pasquale della Aaroi Emac, Nicoletta Santipolo di Anaao Assomed, Giorgio Faccioli della Uil Fpl, Tiziano Rossin della Fvm e Vincenzo Lolli della Fassid hanno scritto al Prefetto per chiedere l'attivazione della procedura di conciliazione. «La posizione di chiusura della Dirigenza dell'Ulss rappresenta per i lavoratori un venir meno ad un sano rapporto professionale, e la messa in discussione del grande lavoro svolto in questo anno di pandemia, inaccettabile sia dal punto di vista contrattuale che morale. Una situazione ormai insostenibile, con il personale sanitario che si trova ad operare in condizioni che vanno ben al di la dei limiti contrattuali e di legge, che incidono sulla salute e sulla sicurezza professionale. Per questo si chiede l'attivazione della procedura di conciliazione, comunicando sin d'ora l'intenzione di attivare le necessarie iniziative di protesta quali il blocco dello straordinario e lo sciopero».


TUTTI DAL PREFETTO

Vista la delicatezza della questione, il Prefetto ha già convocato le parti per un primo incontro venerdì prossimo, 15 ottobre, alle 11. «Dati alla mano spiegano i sindacati - nel 2020 ogni Dirigente dell'Area Sanità ha fatto una media di 180/200 ore di straordinario con punte che hanno superato le 1.000/1.200 ore a singolo professionista, in barba a qualsiasi norma sul diritto e sicurezza del lavoro, oltre ai rischi sanitari e professionali che ne conseguono. Questi numeri, tradotti in persone, significano che i medici della nostra Ulss, poco più di 400 su di un organico di 500, hanno sviluppato uno straordinario pari alle ore di lavoro di circa 45 professionisti. Tutta l'attività ordinaria, per il blocco-rallentamento di questi 18 mesi, diventa un ulteriore macigno che si scarica sulle stesse persone che già hanno dovuto reggere sulle loro spalle il sistema dalla prima ondata ad oggi».

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Il Gazzettino