L'ex portaborse: «Tremonti mi disse di tener informato Mazzacurati»

L'ex portaborse: «Tremonti mi disse di tener informato Mazzacurati»
MILANO - «Non ho mai ricevuto o richiesto somme di denaro da Mazzacurati». Lo ha spiegato l'ex deputato del Pdl ed ex consigliere politico di Tremonti, Marco Milanese, nel...

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MILANO - «Non ho mai ricevuto o richiesto somme di denaro da Mazzacurati». Lo ha spiegato l'ex deputato del Pdl ed ex consigliere politico di Tremonti, Marco Milanese, nel corso del suo interrogatorio nel processo che lo vede imputato per concorso in corruzione in un filone dell'inchiesta sul Mose. Milanese ha risposto a domande del suo avvocato Bruno La Rosa, del pm Roberto Pellicano e del presidente Oscar Magi. L'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti «mi diede l'ordine di tenere informato Giovanni Mazzacurati», all'epoca presidente del Consorzio Venezia Nuova, «dopo averlo rassicurato che il Mose avrebbe ottenuto i finanziamenti. Ho incontrato Mazzacurati quattro volte nel 2010, ma non ho mai ricevuto, né richiesto denaro». Secondo l'accusa, invece, l'ex parlamentare avrebbe ricevuto negli uffici di Milano di Palladio Finanziaria 500mila euro da Mazzacurati in cambio del suo intervento per introdurre, quando Tremonti era ministro, «una norma ad hoc per salvare il finanziamento di 400 milioni» per il Mose che altrimenti il Cipe avrebbe destinato ad altre opere.


Milanese ha quindi raccontato che fu Tremonti, dopo aver parlato con Mazzacurati e averlo rassicurato sugli stanziamenti al Mose, «a dirmi di dare informazioni al capo del Consorzio, io non lo conoscevo, malgrado mi abbia accusato dico che era una brava persona, anche se un po’ ansioso e "rompi co..."». L’ex parlamentare ha aggiunto di aver detto a Mazzacurati «di stare tranquillo perché era già stato rassicurato dal ministro e i soldi per l'opera sarebbero arrivati, c'era solo un problema tecnico-politico che si sarebbe sbloccato». Il Mose, ha chiarito Milanese, «era diventato in quel periodo la bandiera della Lega, Zaia aveva fatto capire che si sarebbe fatto e Tremonti aveva rapporti strettissimi con il Carroccio». Milanese ha spiegato anche che i rapporti con Mazzacurati «li intrattenevo tramite Roberto Meneguzzo, amico da 30 anni di Tremonti». Tuttavia, ha ribadito che negli incontri dell'aprile e del giugno 2010 negli uffici milanesi della Palladio finanziaria con Meneguzzo e Mazzacurati non ha preso soldi, «né ho mai visto Mazzacurati consegnare una scatola nera». Milanese ha aggiunto che le informazioni le prendeva da Vincenzo Fortunato, che era capo di Gabinetto del ministero, ma in realtà aveva spesso «dati sbagliati», tanto che la delibera del Cipe sui fondi al Mose «arrivò nel novembre 2010 e non nel maggio come io avevo saputo».


L'ex braccio destro di Tremonti ha affrontato anche un altro capitolo dell'inchiesta per il quale è indagato e non imputato: una presunta tangente da 500mila euro che sarebbe stata versata sempre da Mazzacurati e sempre tramite Meneguzzo, per corrompere l'ex generale della Gdf Emilio Spaziante in merito a verifiche fiscali al Cvn. «Meneguzzo - ha detto Milanese - mi parlò del problema della verifica, io nei parlai prima con Tremonti e poi chiamai Spaziante. Il generale mi disse che il problema sul Consorzio era grave». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino