Maxi sequestro di pesce spada e di 100 kg di tonno rosso

Il pesce spada sequestrato
PALMANOVA (Udine) - Un maxi sequestro di pesce spada è stato eseguito lunedì 13 giugno dagli uomini della Capitaneria di Porto di Monfalcone dopo una complessa...

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PALMANOVA (Udine) - Un maxi sequestro di pesce spada è stato eseguito lunedì 13 giugno dagli uomini della Capitaneria di Porto di Monfalcone dopo una complessa attività di collaborazione con l’Aas 2 "Bassa Friulana Isontina" che ha portato al sequestro di 500 kg di prodotto ittico, per un valore complessivo pari a circa 7.000 euro. All'azienda, un'importante ditta che ha sede a Palmanova, è stata contestata anche una sanzione di 1.500 euro. 


Le norme comunitarie riguardanti la tracciabilità e la commercializzazione di prodotti ittici sono molto rigide, considerato che il prodotto è destinato al consumo di massa; solo grazie al continuo interscambio di informazioni tra i vari Enti dello Stato è possibile, come in questo caso, effettuare l'importante attività di tutela del consumatore. Nello specifico, il pesce spada aveva viaggiato dalla Sicilia fino in Friuli senza la prevista etichettatura che permette di conoscere la sua esatta provenienza. I 24 esemplari di pesce spada sono in stati affidati in custodia al trasgressore che dovrà ora dimostrarne la provenienza: Se non sarà in grado di farlo, sarà l’Aas 2, accertata la commestibilità del pesce, a decidere se potranno essere devoluti in beneficienza o se dovranno essere distrutti. Il giorno successivo, quindi ieri, gli uomini della Capitaneria di Porto, eseguendo ulteriori accertamenti sulla ditta di Palmanova, ha proceduto a sequestrare altro pesce, sempre non tracciato: si tratta di 100 kg di tonno rosso. La ditta è grossista e rifornisce ristoranti e pescherie. 

Continua incessante il lavoro dei militari della Capitaneria di Porto di Monfalcone, in coordinamento col Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Trieste: negli ultimi due mesi sono state elevate sanzioni per circa 60.000 euro tra grossisti, ristoratori e pescherie per carenze documentali nel commercio di prodotto ittico, soprattutto per quanto riguarda il tonno rosso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino