In tre nella monovolume sommersa da 8,5 quintali di carpe e siluri nello sporco: maxisequestro e sanzione

L'auto è stata intercettata nell'ambito di un’indagine congiunta antibracconaggio ittico condotta dai poliziotti della Squadra Acque interne del Commissariato di Porto Tolle dalla Guardia Costiera di Chioggia
PORTO TOLLE - In un macchina erano in tre. Con otto quintali e mezzo di pesce, carpe e siluri, ammassati non solo nel bagagliaio, ma anche nel sedile posteriore. Sul pianale...

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PORTO TOLLE - In un macchina erano in tre. Con otto quintali e mezzo di pesce, carpe e siluri, ammassati non solo nel bagagliaio, ma anche nel sedile posteriore. Sul pianale dell’auto era stato messo un telo di plastica sopra al quale si era formato uno strato di poltiglia fangosa a diretto contatto dei pesci. Un quadro non certo in linea con le norme sulle condizioni igienico sanitarie dei prodotti alimentari. Ad aggravare il quadro, il fatto che parte del carico non fosse nemmeno provvisto dei necessari documenti sulla tracciabilità, così da rendere illegale tutto il pesce che si trovava all’interno della monovolume.

L’auto è stata intercettata e fermata stamattina al termine di un’indagine congiunta, fra i poliziotti della Squadra Acque interne del Commissariato di Porto Tolle ed il personale della Guardia Costiera di Chioggia, nell’ambito di un articolata attività finalizzata al contrasto della pesca illegale ed al bracconaggio ittico nel territorio del Delta del Po. E proprio nel Delta è scattato il controllo che ha portato ad accertare che, a bordo dell’auto, oltre a tre cittadini di nazionalità romena, si trovavano carpe e siluri per un peso complessivo di 840 chili, in condizioni igienico-sanitarie precarie, stoccati con fango e materiale vegetale, accatastato nel portabagagli e fra i sedili.

Dagli accertamenti è poi risultata mancante la documentazione per 250 chili di pescato, in violazione alla disciplina europea sulla tracciabilità alimentare. L’intero carico è stato quindi sottoposto a sequestro amministrativo dal personale dell’Ulss 5 Polesana intervenuto, che ne ha poi disposto la distruzione in quanto non idoneo al consumo umano. Per i tre anche una sanzione complessiva di 2mima euro per le violazioni della normativa europea in materia di igiene e tracciabilità.

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Il Gazzettino