Gasparri: «Concessioni balneari, la Consulta bocci la legge del Veneto. E Polegato lasci spazio alle piccole imprese»

Il capogruppo di Forza Italia contro la normativa sulle concessioni demaniali: "Non c'è la necessità di applicare la direttiva Bolkestein"

Gasparri: «Concessioni balneari, la Consulta bocci la legge del Veneto. E Polegato lasci spazio alle piccole imprese»
VENEZIA - «In Veneto ci sono stato decine di volte ed apprezzo una Regione famosa nel mondo per la sua capacità imprenditoriale che in alcuni settori svetta come un...

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VENEZIA - «In Veneto ci sono stato decine di volte ed apprezzo una Regione famosa nel mondo per la sua capacità imprenditoriale che in alcuni settori svetta come un primato mondiale. Il Veneto è una grande terra. Ma la legge regionale sulle concessioni marittime é una pessima legge. Non è conforme alle regole vigenti e favorisce i potentati a danno delle imprese familiari, non prevede neanche indennizzi. E come altre leggi regionali dovrebbe essere bocciata dalla Corte Costituzionale». Così il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri a proposito del riordino delle concessioni demianiali.

Il caso Jesolo

«Lo dimostra quanto è avvenuto a Jesolo. Peraltro in piena contraddizione con quanto affermano i partiti nazionali a cui appartengono gli amministratori della città veneta e gli amministratori della Regione. Infatti basta vedere le dichiarazioni della Meloni e di Salvini contro le gare, come quella che si è svolta a Jesolo. La direttiva Bolkestein non va applicata alle spiagge. Invito con amicizia l'assessore Caner della Regione Veneto a documentarsi. Scoprirà che il governo di cui la Lega fa parte ha stabilito che le spiagge non sono una risorsa scarsa e quindi non c'è la necessità di applicare la direttiva Bolkestein, che prevede gare quando non ci siano spazi per nuove imprese. Che nel caso delle spiagge sono più che abbondanti per consentire, senza vessare le aziende esistenti, di dare spazio a chi volesse intraprendere questa attività. Rispetto poi Polegato. Ma credo che un potente dell'economia dovrebbe lasciare spazio alle piccole imprese del settore. Senza realizzare quelle concentrazioni economico-finanziarie che sono al centro delle denunce del settore balneare. Che poi qualche sindacalista del comparto si sia associato all'impresa rende ancora più grave la vicenda. Manderò - conclude Gasparri - all'assessore Caner le lettere che il governo ha mandato all'Unione Europea ed i risultati del monitoraggio realizzato dall'esecutivo. Così potrà condividere la necessità di rispettare le imprese, senza una colonizzazione che é contraria anche alla cultura veneta che si basa sul rispetto di tante piccole e medie aziende che hanno fatto di questa Regione l'orgoglio d'Italia. Anche nel settore del turismo e della balneazione. Facciano respirare sia le scarpe che le spiagge»

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Il Gazzettino