MILANO «Una lucida mente criminale». Questo, secondo l’accusa, è il ritratto di Mattia Del Zotto, il ventisettenne di Nova Milanese in cella per aver...
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PREMEDITAZIONE
Mattia Del Zotto è accusato di omicidio e tentato omicidio plurimi e premeditati e secondo il suo legale, l’avvocato Silvia Letterio, prima di qualsiasi altra iniziativa difensiva sarebbe stato necessario comprendere se «sia in grado di rendersi conto di quello che gli sta accadendo». Ha pianificato l’eliminazione dei suoi parenti considerati «impuri», ha acquistato prima dell’estate il tallio da aggiungere alle pietanze, gli investigatori dicono che se non fosse stato arrestato sarebbe andato fino in fondo con il suo spaventoso piano: sterminare l’intera famiglia. Delle sei confezioni di veleno da dieci grammi ciascuna comprate da una ditta di Padova ne aveva usata solo una, di materiale ne custodiva in abbondanza. La premeditazione con cui il ragazzo ha sterminato la famiglia è la dimostrazione, per gli investigatori, di quanto sia freddo e presente a se stesso. Si è procacciato il tallio pagandolo in contatti per non lasciare tracce, premurandosi di cancellare le mail con cui ha ordinato la sostanza, ha agito con consapevolezza. Per questo dalla procura di Monza era arrivato parere negativo alla perizia sulla capacità di stare a giudizio, a firma del pm Carlo Cinque titolare dell’inchiesta. Secondo gli inquirenti, infatti, il giovane mostra una «lucida mente criminale».
SILENZIO OSTINATO
Ora Mattia è in una cella al reparto psichiatrico dell’ospedale San Gerardo di Monza per essere sottoposto a una valutazione del suo stato mentale.
Il Gazzettino