Il padre di Matteo, morto a Nassiriya: «Da 11 anni aspetto la sua pensione»

Matteo Vanzan
VENEZIA - "Per la morte di mio figlio da 11 anni sto ancora attendendo la pensione. Al Presidente Mattarella dico che la stima e la gratitudine non servono a nulla e non bastano,...

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VENEZIA - "Per la morte di mio figlio da 11 anni sto ancora attendendo la pensione. Al Presidente Mattarella dico che la stima e la gratitudine non servono a nulla e non bastano, sono solo parole di rito. Servono i fatti", si sfoga così, nella giornata dedicata alle forze armate, Enzo Vanzan, il padre di Matteo, il primo caporalmaggiore del Reggimento Lagunari di Mestre morto a 23 anni a Nassiriya il 17 maggio 2004 durante la protezione di base Libeccio dalle milizie sciite.


Vanzan si dice "amareggiato" per le parole dette oggi dal Presidente della Repubblica e accusa lo Stato di aver dimenticato Matteo, il giovane di Camponogara (Ve). "A mio figlio, morto dopo 30 ore di servizio continuo alla base e con il fucile ancora in mano - denuncia il padre, ripetendo che il figlio era da considerarsi in servizio permanente effettivo - non è stata data neppure la medaglia d'oro al valor militare ma solo quella al valore dell'Esercito". La sua scomparsa, rincara Vanzan, "è stata considerata alla stregua di una morte per atto terroristico perché 'Antica Babilonia' era ritenuta una missione di pace". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino