CHIOGGIA «Ho perso mia moglie e mio figlio nel giro di due anni. E un'altra figlia anni fa. Che voglia posso avere di parlare?» Non riesce a dire altro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL RITRATTOUn destino che, con la morte di Matteo, che lascia la moglie Gloria e un figlio di quattro anni, Stefano, sembra accanirsi più che mai contro questa famiglia. «Era un uomo dal cuore d'oro riesce a dire la moglie un buon padre e un compagno affettuoso. Non ci ha mai fatto mancare nulla e, anche sul lavoro, era preciso, puntuale, non si tirava mai indietro». E aggiunge «non è mai mancato una notte», ricordando, probabilmente, anche le rinunce nella vita familiare a cui costringe la dura condizione dei turnisti, quello che lui era, sia da autista, nel primo periodo di lavoro all'Actv, sia negli ultimi due anni come ispettore, una qualifica che aveva raggiunto in giovane età. Ieri mattina marito e moglie si erano salutati di buon mattino, prima che lui partisse per la sua ultima corsa, con quella moto Bmw 1200 che aveva acquistato da poco, racconta un amico. La famiglia, ricordano le sorelle Alessandra e Roberta, si riuniva tutti i sabati, insieme al nonno Alberto «e anche sabato scorso ci ha presi tutti in giro». Era allegro Matteo e gli piaceva scherzare con il figlio Stefano, cui era affezionatissimo, e con i nipoti: per tutti aveva un motto, una battuta, un sorriso e riusciva, in questo modo, a dare serenità a una famiglia funestata dalle disgrazie. Oltre al suo lavoro all'Actv, Matteo era appassionato di ciclismo, da un paio d'anni aveva cominciato a correre a livello agonistico con la Adria Bike, una società sportiva polesana, con la quale aveva ottenuto buoni piazzamenti. «Non aveva ancora ottenuto importanti vittorie racconta il presidente della società, Andrea Pierucci ma si classificava spesso tra i primi dieci». Con i compagni di squadra Matteo si era visto proprio la sera prima dell'incidente. «Ogni tanto organizziamo una pizzata racconta Pierucci e ieri sera lo avevamo preso un po' in giro perché aveva bevuto solo acqua, mentre noi avevamo tutti le nostre birre. Ma si era messo a dieta, perché voleva impegnarsi di più nelle gare. Ogni tanto veniva qui in negozio (ad Adria, ndr) insieme al figlio a cui aveva preso una bicicletta. Con il ragazzino era molto affettuoso: gli spiegava le caratteristiche delle bici, ma quando si stancava lo prendeva in braccio e lo coccolava».
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino