BELLUNO Il Capo dello Stato sarà nel bellunese e in particolare a Longarone entro la prima metà del mese di marzo. Un legame speciale quello di Mattarella con il...
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LA TEMPESTADopo quel lunedì dello scorso ottobre che ha azzerato i boschi del Veneto Sergio Mattarella aveva telefonato al governatore Luca Zaia e testimoniato la sua vicinanza alla regione. Anche in occasione dei cinquantacinque anni della tragedia del Vajont aveva preso in mano carta e penna, mandando il suo messaggio alla comunità: «L'Italia non dimentica le vite spezzate aveva scritto nella missiva ufficiale - l'immane dolore dei parenti e dei sopravvissuti, la sconvolgente devastazione del territorio, i tormenti delle comunità colpite. Neppure può dimenticare che così tante morti e distruzioni potevano e dovevano essere evitate. In questo giorno di memoria il primo pensiero va alle vittime, ai loro corpi straziati». Un affetto e un sentimento che ora il Quirinale ha deciso di testimoniare personalmente.
L'ULTIMA VISITAUn ritorno quello del Presidente in Veneto: a settembre del 2017 aveva fatto tappa a Venezia in occasione dei 130 anni del Gazzettino. Il programma della visita di marzo chiaramente è ancora da definire ma gli uffici che si occupano del protocollo sono già al lavoro. Quando si muove il Presidente la priorità è la sicurezza, anche per questa ragione sulla visita è stato mantenuto il massimo riserbo. Una necessità che ha la priorità sulla pianificazione degli orari e degli itinerari, un lavoro che solo quando le altre questioni saranno definite nel dettaglio potrà cominciare.
I LUOGHIA grandi linee è comunque facile prevedere che Mattarella farà tappa a Longarone al Museo del Vajont per rendere omaggio alle 1917 vittime del più grande disastro provocato dall'uomo. Più che probabile che il passaggio in provincia non si esaurisca a Longarone e che Mattarella venga scortato nella zona alta della provincia, quella devastata dall'eccezionale ondata di maltempo di fine ottobre. Tutte da definire le modalità dello spostamento. La scelta del mezzo di trasporto, elicottero o auto, dipenderà non tanto dai tempi di percorrenza per i trasferimenti quanto, ancora una volta, dalle necessità che questo avvenga in assoluta sicurezza.
LA DIPLOMAZIADeterminante per far arrivare Mattarella nel bellunese è stato il lavoro di diplomazia del presidente della provincia, Roberto Padrin. Un'opera di relazioni silenziosa, lontano dal clamore e dai riflettori, che in queste ore ha portato il Quirinale a dire sì alla richiesta di una visita ufficiale in provincia.
LA SCUOLANelle scorse settimane il Capo dello Stato aveva scelto di esprimere la sua vicinanza ai bellunesi con un gesto discreto: una lettera inviata agli studenti della prima B della scuola media Gonzaga di Longarone. Una risposta alla fiaba Elce il leccio magico, ispirata alla tempesta dello scorso ottobre, che pochi giorni prima gli studenti gli avevano inviato. «Carissimi ragazzi, vi ringrazio molto della lettera e grazie per la bella fiaba del leccio è un segno del vostro rispetto per natura e ambiente. Vi rivolgo tanti auguri affettuosi per il nostro avvenire». E chissà che nel suo passaggio nella provincia di Belluno il presidente della Repubblica non decida di andare proprio a stringere le mani e ad abbracciare quegli studenti ai quali ha già dimostrato attenzione, non solo istituzionale ma anche pedagogica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino