TRIESTE - «Non possiamo nascondere la sofferenza per certi travisamenti della realtà della famiglia e del matrimonio recentemente sostenuti da rappresentanti di istituzioni...
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«Iniziative - commentano i presuli - non rispettose degli ambiti del loro potere. Da più parti è stato messo in luce che i provvedimenti di un'amministrazione comunale non possono debordare l'ambito loro proprio e porsi in contrasto con le leggi vigenti. Più che per gli aspetti tecnici che lasciamo valutare prudentemente ad altri, siamo preoccupati per le questioni di sostanza. La legalità, di cui una comunità ordinata vive, ha molti aspetti che riguardano il bene comune. Chi riveste ruoli pubblici come i sindaci ha in ciò una responsabilità maggiore di altri proprio in quanto investito di un potere pubblico in ordine al bene comune».
Secondo i vescovi Pellegrini, Mazzocato e Crepaldi, inoltre, «non si può, in nome della difesa dei diritti di qualche cittadino, snaturare il concetto di famiglia accolto nella Costituzione italiana.
Il Gazzettino