Materie prime, prezzi raddoppiati. Gli artigiani: «Così ci fermiano»

Aumento dei prezzi delle materie prime
TREVISO - Acciaio, alluminio, rame, legno, plastica, persino i pannelli di polistirolo e le colle: i prezzi delle materie prime e dei semilavorati sono schizzati alle stelle,...

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TREVISO - Acciaio, alluminio, rame, legno, plastica, persino i pannelli di polistirolo e le colle: i prezzi delle materie prime e dei semilavorati sono schizzati alle stelle, rischiando di affossare la ripartenza delle imprese trevigiane. In particolare di quelle piccole e medie, soprattutto se vincolate al rispetto di contratti d'appalto stipulati quando le quotazioni erano di ben altro tenore. Non c'è solo la crisi dei microchip: con la risalita della richiesta globale dopo il lungo rallentamento dovuto alla pandemia, anche materiali e componenti meno tecnologici, nelle ultime settimane, stanno scarseggiando sui mercati e, di conseguenza, diventano sempre più costosi da acquistare: rincari fino al 60%. Di pari passo, sale la preoccupazione negli uffici di tante aziende artigiane anche nella Marca: proprio ora che finalmente gli ordini cominciano a ritornare cospicui, si teme di non riuscire a soddisfarli perché le scorte sono agli sgoccioli ed è impossibile rimpinguarle.

I TIMORI
«C'è il rischio concreto che quest'incremento anomalo dei prezzi blocchi la ripresa, soprattutto del comparto casa, annullando l'effetto trainante del superbonus - commenta Mattia Panazzolo, direttore di Cna territoriale di Treviso - la crisi del Covid ha intaccato sia la domanda che l'offerta, ora che la domanda è ripartita con forza, l'offerta non riesce a stare al passo e i prezzi sono saliti alle stelle, a causa anche dell'aumento dei costi del trasporto. Una parte di questo shock sarà temporaneo e una parte destinato a restare. È un fenomeno che va monitorato per evitare il rischio di speculazioni».

LE ACCUSE
Le testimonianze degli imprenditori del settore sono tutte concordi. Stefano Ferraro (Veneta Pitture di Altivole): «Fino a qualche mese fa un metro di eps (polistirolo, ndr) costava 5 euro, ora ne costa 10. Non capiamo quali siano i motivi di questo fenomeno che assomiglia molto ad una speculazione. Si sono inoltre allungati i tempi di consegna: questi materiali arrivavano in 3-4 giorni, ora non si sa quando te li consegnano, possono arrivare anche dopo un mese o due». Michele Gazzola (Edil Quattro di Castelfranco Veneto): «Un anno fa il lamellare costava 600 euro al metro cubo, oggi ne costa 950. Il rialzo dei prezzi delle materie prime ci sta facendo perdere commesse». Ilario Pavan (Co.sv.e.m. di Castelfranco Veneto): «Stiamo partendo con il restauro di una villa e non riusciamo a farci arrivare le travi: come facciamo ad aprire la copertura, senza sapere quando arriva il materiale? Queste materie si reperivano in 3-4 giorni, ora ci vogliono anche due mesi. E ogni volta che chiami, il fornitore annuncia rincari del 10-15%. Inoltre, quando ti fanno un preventivo ti danno 3-5 giorni per accettarlo: non si ha neanche il tempo per confrontare i prezzi sul mercato». Giuseppe Impiombato (New Climber di Crocetta del Montello): «Il legno, il ferro e le materie plastiche sono aumentate del 35-40% da dicembre».

LE DIFFICOLTÀ 

Guai grossi soprattutto per chi lavora nel campo degli appalti pubblici: con bandi e capitolati di spesa chiusi ormai un anno o anche solo sei mesi fa, l'impennata avvenuta nel frattempo rischia di costringere le ditte a lavorare sotto costo. Per questo Cna chiede di attuare meccanismi di adeguamento dei prezzi, attingendo anche ai fondi Covid per gli enti locali. «In questa tempesta perfetta che si è scatenata è bene che l'Unione Europea vari un piano per la tutela delle produzioni locali come fatto da Stati Uniti e Cina - sottolinea Panazzolo - è il momento di difendere la nostra industria, altrimenti rischiamo di uscire da questa crisi una capacità produttiva ridotta e indeboliti economicamente».
 

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Il Gazzettino