Tragedia a Thiene. Sbaglia manovra a causa del forte vento: tenta la virata ma precipita ad alta velocità

Tragedia a Thiene. Sbaglia manovra a causa del forte vento: tenta la virata ma precipita ad alta velocità
PADOVA - Un errore umano e il forte vento. Potrebbe esserci questo all'origine della tragedia avvenuta ieri all'aeroporto vicentino di Thiene. Massimo Galletti, 68enne...

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PADOVA - Un errore umano e il forte vento. Potrebbe esserci questo all'origine della tragedia avvenuta ieri all'aeroporto vicentino di Thiene. Massimo Galletti, 68enne paracadutista padovano di Selvazzano, che, poco prima di mezzogiorno di ieri è atterrato malamente su un campo a qualche centinaio di metri dalla pista aeroportuale al termine di un lancio organizzato proprio dal club del campo di volo vicentino: dopo la corsa in elisoccorso al San Bortolo di Vicenza in codice rosso, è spirato poche ore dopo a causa dei gravi traumi.

Secondo una prima ricostruzione, accortosi che stava atterrando all'esterno della superficie aeroportuale, Galletti ha tentato una virata a bassa quota ma la manovra non è riuscita ed è precipitato a grande velocità in un terreno agricolo a circa 200 metri di distanza dal campo di volo: nell'urto si è addirittura rotto il caschetto di protezione.


Galletti era un grande appassionato di paracadutismo come di immersioni. Era il suo sogno

 

Aveva preso il brevetto a Ferrara qualche anno fa, solo dopo la morte dell'adorata moglie Serena, nel 2014.

Ieri, come tante altre volte, si era recato alla Skydive Thiene per un lancio. Aveva acquistato il pacchetto per salire sull'ultraleggero e noleggiare l'attrezzatura. Arrivato in quota, a 4.500 metri, si è lanciato assieme ad altri paracadutisti. Tutto è andato bene, finchè una folata di vento - molto probabilmente - non gli ha fatto perdere la traiettoria facendolo finire fuori dal percorso di lancio prestabilito dal diving. Così ha tentato una manovra per correggere la direzione, ma, forse sempre per il vento, il paracadute si è parzialmente accartocciato e così la velocità di atterraggio è stata tremenda. Ha perso immediatamente i sensi a causa dei traumi riportati, compreso uno alla testa: ha sbattuto così forte che il caschetto di protezione si è crepato.


I SOCCORSI
Altri paracadutisti hanno assistito impotenti alla tragedia. Immediatamente è partita la chiamata di emergenza. Sul posto è arrivato il personale dell'aeroporto e poi un'ambulanza del Suem e i carabinieri per i rilievi. I sanitari del 118, viste le condizioni dell'infortunato, hanno deciso di chiamare l'elisoccorso. Il 68enne è stato trasportato al San Bortolo di Vicenza in codice rosso. Le sue condizioni però sono apparse subito gravi, anche a causa delle fratture multiple. Il padovano poco dopo l'arrivo al Pronto soccorso è morto. Inutili le ripetute manovre di rianimazione da parte del personale sanitario.


IL PRECEDENTE


Una tragedia simile, sempre nello stesso campo di volo, avvenne nel 2021 quando morì un istruttore paracadutista, mentre un altro paracadutista rimase gravemente ferito, nel corso di un lancio, dopo che i loro paracaduti si "agganciarono" facendoli precipitare a terra. Era il 9 maggio 2021. La tragedia avvenne anche in quel caso di fronte a numerose persone, che si trovavano all'aeroporto di Thiene in occasione di un "Open day" organizzato da un aeroclub. I due, un americano all'epoca 31 enne, e Emiliano Basile, vicentino di 38 anni, si erano gettati assieme e stavano per arrivare a terra. A circa 20-30 metri dal suolo il paracadute dello statunitense improvvisamente cominciò ad avvitarsi, per colpa del vento anche in quel caso. Nel movimento colpì improvvisamente, in maniera molto violenta, l'istruttore, che svenne. A causa della mancanza di controllo, il 38enne di Schio, non riuscì a governare il proprio paracadute e si schiantò a terra, morendo all'istante. Lo statunitense cercò di governare il proprio paracadute con delle manovre d'emergenza, riuscendo a farlo planare a terra, ma toccò in ogni caso terra a forte velocità. Se la cavò con numerose fratture, ma sopravvisse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino