Masotti alla guida trasporti logistica Confindustria: «Emergenza in A4»

Massimo Masotti è alla guida del Gruppo industrie di trasporti e logistica di Confindustria Udine
UDINE - Massimo Masotti, componente del consiglio di amministrazione dell'omonima srl di Feletto Umberto di Tavagnacco, è stato nominato all’unanimità...

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UDINE - Massimo Masotti, componente del consiglio di amministrazione dell'omonima srl di Feletto Umberto di Tavagnacco, è stato nominato all’unanimità ai vertici del Gruppo industrie di trasporti e logistica di Confindustria Udine, di cui fanno parte anche l’autotrasporto merci in conto terzi, l’autotrasporto viaggiatori, il trasporto ferroviario e le case di spedizione. Masotti, che è alla guida anche della sezione Trasporti internazionali dell'Associazione italiana imprese trasporti automobilistici, aderente a Confindustria, subentra in corso di mandato a Lorena Del Gobbo, che ha lasciato l’incarico per motivi professionali.

 
Nel ringraziare il capogruppo uscente per l’attività, Masotti ha sottolineato la sua volontà di coinvolgere e valorizzare tutte le componenti merceologiche del Gruppo. Da qui la volontà di organizzare una serie di incontri in associazione per dibattere le principali problematiche del settore.
 
«Sul fronte dell’autotrasporto - ricorda Masotti, parlando del comparto di sua competenza - la prima emergenza che ci troviamo ad affrontare è quella del "pacchetto mobilità": si tratta di otto iniziative legislative, recentemente proposte a livello comunitario, che riguardano il comparto del trasporto stradale con particolare riferimento al fenomeno del dumping. Queste normative impattano in maniera incisiva sulle aziende del Friuli Venezia Giulia. In quanto regione di confine con i Paesi dell’est le nostre imprese sono infatti le prime ad essere interessate, e penalizzate, da queste nuove regole. Un’altra rilevante problematica aperta concerne i lavori delle terza corsia nel tratto friulano dell’autostrada A4 con code e incidenti stradali che sono, oramai, all’ordine del giorno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino