Il Maskò, la mitica discoteca degli anni '70 e '80, diventerà un’azienda di alluminio

I ruderi dell'ex-discoteca Maskò
ARQUÀ POLESINE - Il Maskò cambia completamente volto: da discoteca a sede di un’azienda di alluminio. Quello che dagli anni Settanta fino agli inizi del...

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ARQUÀ POLESINE - Il Maskò cambia completamente volto: da discoteca a sede di un’azienda di alluminio. Quello che dagli anni Settanta fino agli inizi del 2000 è stato il tempio dance del Polesine, e non solo, è pronto a subire un restyling completo. Ad acquistare l’intera area è stata la Lesko Srl, che ha sede in area Tosi a Rovigo. In questi giorni, in molti, transitando lungo la statale 16, hanno visto che è in atto una vera e propria operazione di disboscamento della zona, che si trova nel territorio comunale di Arqua’ Polesine.

LA NUOVA PROPRIETA'

Dapprima nato con il nome di Popsy, poi diventato Maskò, negli ultimi 15 anni era finito nel degrado più totale, anche se in tantissimi lo ricordano ancora per essere stato il luogo preferito per musica e ritrovo. La Lesko Italia ha inoltre acquistato anche il vicino mobilificio Crepaldi. Per trent’anni è stato un luogo cult, mentre dal 2005 è diventato un vuoto urbano, invaso da alberi ed erbacce. Lesko Srl è un’azienda nata nel 2003, leader nel campo della produzione di alluminio, sia in ambito edilizio che in altri ambiti. La sede principale è a Rovigo, affiancata da altre tre sedi produttive in Albania, Emirati Arabi e Ghana. Lesko vanta i maggiori clienti in Italia, Svizzera, Francia, Etiopia, Panama, Malta, Marocco, Australia e Pakistan. L’ultimo titolare è stato Enzo Ferrari, imprenditore che ha legato il suo nome ad alcuni dei più importanti luoghi della movida rodigina: dallo Studio 16 al Caffè San Marco, fino ad arrivare al ristorante Dispensa Ferrari, lasciata lo scorso anno, prima di investire tutto nell’isola d’Elba.

LA STORIA

Il Maskò è stato per anni la discoteca polesana per eccellenza, punto di ritrovo di tantissimi giovani. E negli anni Settanta, oltre che disco, anche locale per seguire concerti ed esibizioni di cantanti e comici. Quasi ogni polesano che ha tra i 35 e i 65 anni anni conserva almeno un ricordo legato all’ex Popsy. Nel 1987 il cambiamento del nome in Maskò. Il locale sorse dall’intuizione della famiglia Ferrari, grandi conoscitori del mondo del divertimento e chiuse nel 2005. Nel 2008 fu devastato da un incendio che distrusse gran parte del locale. Nel 2007, Lucio Andreotti, allora presidente di Stemi Housing, sponsor tra l’altro della squadra femminile di serie B2, presentò un progetto avveniristico, da circa 25 milioni di euro, che prevedeva la nascita di un polo di divertimento. Poi tutto sfumò con il fallimento della Stemi.

NUOVA VITA

Ora è giunto il momento che l’ex discoteca torni a nuova vita, grazie all’interessamento di un imprenditore di origine albanese, presente in Polesine da oltre vent’anni. “Quando abbiamo ceduto il Maskò, pareva che un’impresa di Ferrara fosse interessata al suo rilancio. Invece poi non se ne fece più niente - racconta Ferrari, dall’isola d’Elba - So che Lesko ha ideato un progetto di recupero molto avveniristico, con ampio spazio alle vetrate, comprendente anche l’attiguo mobilificio, anch’esso abbandonato. Penso che il solo immobile ospitante il mobilificio possa essere recuperato, mentre di quel che resta della discoteca temo non si salvera’ nulla, dato che molto è andato distrutto tra incendio e incuria. Inoltre, c’è tutta la parte in eternit del primo piano, da smaltire. Per quello che invece riguarda il vicino Studio 16, locale che è ancora di nostra proprieta’, chiuso dal 2019, siamo in attesa di ricevere qualche proposta interessante. Per il momento abbiamo deciso di rilanciarci all’Elba, tra il Garden beach (pasticceria artigianale, sushi restaurant, cocktail bar, fresh fruit, fast food), locale che si trova a Marina di Campo e un bed and breakfast. Siamo in qualche modo felici che Lesko abbia deciso di acquistare tutto il lotto del Maskò, dato che era molto triste vedere in che condizioni era finito”.

Dunque, dopo i lavori di rifacimento del Michelangelo da Vinci Airplane’s di Villamarzana, da tutti noto come "Aerei", chiuso dal 2014, che dovrebbe essere riaperto nella primavera 2024, un altro luogo simbolo del divertimento sta per essere sistemato, anche se in una veste completamente diversa. 
 

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Il Gazzettino