TREVISO - Il Csm ha deciso di convocare il giudice trevigiano Angelo Mascolo e, come testimoni, il presidente del Tribunale Aurelio Gatto e il prefetto di Treviso Laura Lega. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si aggrava la posizione del magistrato del momento, quello che ha deciso di sfidare il sistema, di indossare le vesti del «bambino che urla il re è nudo» - parole sue - anche a costo di mettersi tutti contro. A cominciare dalla sua categoria, l'Associazione nazionale magistrati che lo ha duramente redarguito e che lui ha querelato per diffamazione.
La Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, presieduta dal laico del Pd Giuseppe Fanfani, ha quindi aperto la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità sia ambientale sia funzionale. Il che vuol dire che se all'esito della procedura i consiglieri ritenessero che Mascolo vada trasferito, dovrebbe lasciare non solo Treviso ma anche il suo ruolo di giudice. Rischia insomma di costare caro a Mascolo il pubblico sfogo, partito da una lettera aperta ai giornali e sfociato in varie comparsate tv nei salotti più roventi dei talk show, per denunciare uno Stato non sempre in grado di difendere i propri cittadini e per annunciare l'intenzione di armarsi.
Il Csm adesso vuole andare a fondo e ha fissato l'interrogatorio del giudice l'audizione del prefetto di Treviso e del presidente del tribunale. Il primo verrà sentito per valutare il livello di sicurezza nella Marca, dove il numero di reati è in calo nonostante la percezione comune faccia pensare il contrario; il secondo invece per una valutazione sul giudice.
Mascolo, dal canto suo, non fa una piega. E, soprattutto, non si rimangia niente. «È vero - dice - il Csm mi ha convocato ma, sinceramente, non so ancora cosa andrò a dire. Ci devo pensare. Del resto non ho nulla di cui rimproverarmi. Certo, tutta questa vicenda mi scoccia: non lo nego».
Il Gazzettino