Il soldato Martin a 97 anni cerca i bambini che fotografò nel '44 all'asilo di Villa di Villa

I bambini ritrovati nella cesta dal soldato e ritrovati oggi con i capelli bianchi
BORGO VALBELLUNA - Fare foto era il suo antidoto per dimenticare incubi, tragedie, umiliazioni che stava vivendo al fronte. Martin Adler, veterano americano, 97 anni compiuti...

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BORGO VALBELLUNA - Fare foto era il suo antidoto per dimenticare incubi, tragedie, umiliazioni che stava vivendo al fronte. Martin Adler, veterano americano, 97 anni compiuti ad aprile, non si accontenta di aver ritrovato grazie ai social, 76 anni dopo, i tre “bambini” sbucati da una cesta e immortalati dalla sua macchina fotografica, ma vuole rintracciare, se possibile, tutti quelli che fotografò all’epoca, tra cui anche gli allora alunni dell’asilo di Villa di Villa di Mel.


La storia di Martin Adler, tiratore scelto all’epoca combattente nell’85esimo reggimento di fanteria, sbarca in Italia attraverso il suo libro “I bambini del soldato Martin” edito da Corsiero e in uscita il 17 giugno. Un libro che racconta la sua lunga vita e soprattutto quegli anni di guerra in un viaggio lungo l’Italia da liberare.
 

UNA CESTA PIENA DI VITA
Prima di Natale, Martin aveva potuto incontrare virtualmente i tre fratelli Giuliana, Mafalda e Bruno Naldi, che vivono a Castel San Pietro. All’epoca, ottobre 1944, a Monterenzio, Appennino bolognese, stava perlustrando un casolare con un commilitone. Videro muoversi qualcuno all’interno di una grande cesta di vimini. Erano pronti a premere il grilletto del loro mitra, quando all’improvviso l’urlo di una donna li fermò e dal contenitore sbucarono tre bambini. Adler sorrise e chiese alla madre una foto. Rimarrà uno dei suoi ricordi più belli della campagna d’Italia contro il nazifascismo. Una guerra durissima dove Martin, sbarcato a Napoli, si batté sul fronte del Minturno, a Sonnino, Rocca Priora alle porte di Roma dove si guadagnò la medaglia di bronzo, liberò la capitale per poi dirigersi verso nord, tra cui il Bellunese. 
 

IL LIBRO DELLA SUA VITA
Il libro, che sarà presentato il 17 proprio a Castel San Pietro Terme, paese dei tre “bambini” nella cesta, racconta di una vita incredibile, dalla gioventù nel Bronx, figlio di emigrati ungheresi di religione ebraica, passando per tutta la seconda guerra Mondiale, il dopoguerra impegnato sempre nell’aiutare il prossimo fino allo scorso Natale. Oltre cento le foto d’epoca e i disegni originali realizzati e conservati per oltre 70 anni. «Lo scorso Natale questa mia piccola favola ha commosso tutto il Mondo - dice Adler, che spera di poter visitare l’Italia e riabbracciare i tre fratelli Naldi ai primi di settembre - E se ora ritrovassimo qualcuno degli altri bambini e ragazze che ho fotografato?». 


La sfida è aperta. A Villa di Villa basterà aprire il cassetto dei ricordi per poter realizzare il sogno del soldato Martin.
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Il Gazzettino