Martellago. Polemiche per il parco intitolato a Norma Cossetto: la vittima delle foibe divide la politica

Martellago. Polemiche per il parco intitolato a Norma Cossetto: la vittima delle foibe divide la politica
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MARTELLAGO (VENEZIA) -“Chi è contro non è umano”. Intitolato ieri il parco di via Pittoni a Maerne a Norma Cossetto, la studentessa istriana infoibata a 23 anni dai partigiani di Tito, medaglia d’oro al valore civile, e non sono mancate le risposte alla sezione Anpi di Martellago che aveva criticato la scelta. Alla cerimonia, nell’80. dell’eccidio, sono intervenuti amministratori e consiglieri comunali, di Fratelli d’Italia in primis, ma anche quelli di minoranza del Pd, l’intitolazione è stata votata da tutto il Consiglio, esponenti delle comunità di esuli istriani, fiumani e dalmati e di associazioni combattentistiche locali e rappresentanti politici di altri Comuni, il consigliere regionale Lucas Pavanetto e il senatore di Fdi Roberto Menia, promotore della legge sulla Giornata del Ricordo.

LE TESTIMONIANZE

Anche il Governatore Luca Zaia ha inviato una lettera di plauso all’iniziativa: «Non vanno dimenticati - ha scritto - la tragedia delle Foibe e l’esodo giuliano, ferite vive nella nostra storia, di fronte a simili drammi originati da discriminazione etnica, intolleranza e follia, non può esserci giustificazione storica».

«Per noi è una giornata importante come una donna importante è stata Norma, una grande studiosa imprigionata, seviziata e uccisa, e che oggi ricordiamo», ha detto il sindaco Andrea Saccarola, dispiaciuto che «qualcuno (l’Anpi, ndr) non la pensi come noi e continui a chiedermi se sono antifascista: lo sono e per me non esistono vittime di serie A o B».

Ma è stato soprattutto Menia a polemizzare dopo l’intervento, tra i vari, dell’Associazione delle comunità istriane a cui appartiene quella di Visinada, paese natio di Cossetto, che ha nominato tutte le 26 vittime, tra cui lo zio, gettate nella foiba di villa Surani la notte del 5 ottobre 1943. «Fa parte di quest’antica lotta di riconquista di una memoria scomoda, su cui è stato fatto calare il silenzio, e di giustizia, anche creare questi segni», ha esordito Menia, ricordando la rimozione degli eccidi ma anche di come venivano accolti in Italia, «a sputi e percosse», gli esuli. «Si imputa a Norma Cossetto di essere stata figlia di un gerarca fascista, ma lei con un atto di eroismo si è rifiutata anche di rinnegare la sua patria - ha rimarcato - E comunque un semplice sentimento di umanità dovrebbe far ritrovare tutti in quest’intitolazione, una donna stuprata da 17 bestie e gettata in una foiba deve destare umana pietà, altro che storia».

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Il Gazzettino