Martellago. Crolla un grande pioppo, arriva il sindaco-sceriffo e scopre due pescatori di frodo: avevano costruito una piattaforma con tronchi e scatole di polistirolo

Crolla un grande pioppo, arriva il sindaco-sceriffo e scopre due pescatori di frodo: avevano costruito una piattaforma con tronchi e scatole di polistirolo
MARTELLAGO - Albero crollato e bracconieri bloccati anche dal sindaco-sceriffo. Pasqua movimentata ai Laghetti. Alle 9, in una delle sue perlustrazioni nel parco, Fabio Calzavara,...

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MARTELLAGO - Albero crollato e bracconieri bloccati anche dal sindaco-sceriffo. Pasqua movimentata ai Laghetti. Alle 9, in una delle sue perlustrazioni nel parco, Fabio Calzavara, candidato della Lista Ambiente e Territorio del sindaco Andrea Saccarola, si è imbattuto in un possente pioppo che, per il cedimento del terreno causa recenti piogge, è franato cadendo sulla balaustra d’acciaio del nuovo ponticello che costeggia la cava grande, con cui il Comune solo da pochi mesi ha sostituito quello precedente, malandato in legno. Per fortuna la pianta non ha colpito nessuno producendo danni lievi alla struttura ma, stante il pericolo dato l’afflusso di visitatori ai Laghetti, che domenica pomeriggio è stato notevole, Calzavara ha dato l'allarme e in mezzora, nonostante la giornata festiva, il sindaco ha raggiunto il posto con una squadra di cinque volontari della Protezione Civile che hanno rimosso l’albero e messo in sicurezza il percorso. 

SCOOTER

E proprio durante il taglio sono rimasti tutti basiti nel veder sfrecciare sul sentiero soprastante uno scooter: l’oasi è tabù per i veicoli a motore. Saccarola, Calzavara e altre persone in loco sono riusciti a fermare il conducente, sulla trentina, di origini romene. E gli hanno anche chiesto se fossero sue le reti calate nella vicina Cava di Sabbia segnalate da più cittadini negli ultimi giorni con la presenza di persone viste persino nuotare in acqua per distenderle: nell’oasi la pesca è ammessa solo in alcuni laghi e con la canna e vige il divieto di balneazione. Il giovane ha ammesso le sue responsabilità e si è scusato sostenendo che prendeva il pesce, per lo più carpe, solo per mangiarlo: il suo complice e connazionale sulla sessantina, giunto poco dopo a piedi, ha ritirato le reti consegnandole al sindaco. 


I due in un’area recondita di quel lago avevano costruito una piattaforma per la pesca di frodo con tronchi, taniche, scatoloni di polistirolo per riporre il pescato e due materassini con cui si calavano in acqua, disponevano le reti e poi ritiravano i pesci: domenica erano passati a rifornirsi per il pranzo pasquale. L’associazione Carp Club che svolge, in regola, attività di pesca ai Laghetti smantellerà tutto. 


Le scuse dei due bracconieri non eviteranno loro la denuncia agli enti preposti, «hanno commesso violazioni gravi - spiega Saccarola -: l’accesso all’oasi con mezzo a motore e la pesca nella cava del Wwf dove vige il divieto totale». E a Pasqua non è mancato neanche un incidente stradale, alle 18.30, all’incrocio tra via Roma, Trento e Motte, tra una Lancia dove viaggiava una famiglia e una Panda con a bordo una coppia: occupanti pressoché illesi, solo la passeggera dell’utilitaria è stata portata per accertamenti in ambulanza all’ospedale di Mirano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino