Marta trasferita da rianimazione alla chirurgia: è pronta a parlare con gli inquirenti

Marta Novello
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MOGLIANO - «Tutti voi sapete cosa è accaduto in questa settimana, io non devo dire niente. Dobbiamo solo pregare». Con queste semplici parole don Vanio, parroco della chiesa di Sant'Antonio di Marocco, ieri ha invitato i suoi parrocchiani alla preghiera durante la Settimana Santa, con un inevitabile riferimento alla drammatica aggressione subita lunedì scorso da Marta Novello. Poche frasi, per non alimentare il già enorme clamore che la vicenda ha suscitato dentro e fuori il paese. La 26enne, accoltellata mentre faceva jogging in via Marignana da un vicino di casa di 15 anni, è sempre stata molto attiva in parrocchia e in particolare la madre Chiara è una presenza fissa fra i volontari della chiesa, a pochi metri dalla loro abitazione. Intanto oggi c'è grande attesa per le dimissioni di Marta dal reparto di terapia intensiva, che potrebbero coincidere anche con il suo primo interrogatorio alla presenza dei carabinieri per rivelare anche la sua versione sul tragico agguato. I medici stamattina hanno deciso che verrà trasferita nel reparto di chirurgia.


IL PAESE

«Sicuramente saremo tutti pronti ad accoglierla quando, e mi auguro che sia molto presto, Marta ritornerà a casa assicura il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato. Tutta la nostra comunità è ancora incredula per quello che è accaduto ma si è subito raccolta in un grande abbraccio e nella preghiera per lei. Certo il suo rientro a casa sarà un'occasione per festeggiare, ma intanto festeggiamo con il cuore e con un grande abbraccio virtuale la sua ripresa». «È una ragazza bravissima, studentessa modello e figlia servizievole in casa, attaccatissima ai genitori e al fratello minore racconta una conoscente. Pare che non facesse jogging sempre alla stessa ora, né tanto meno sempre da sola. Questo rende ancor più strana la vicenda».
LE INDAGINI

Le condizioni della giovane sono stabili e in lento ma costante miglioramento, nonostante la gravità delle ferite riportate su gran parte del corpo. Dopo il risveglio dal coma indotto, nel corso della settimana ha potuto vedere e parlare con i genitori. Non ha invece ancora avuto un confronto con gli inquirenti, dal momento che si è optato per la massima cautela nell'affrontare con lei i dettagli dell'aggressione. Per questo la Usl e l'ospedale Ca' Foncello le hanno messo a disposizione uno psicologo che la seguirà passo passo, specie a partire da oggi. Potrebbe essere infatti questo il giorno in cui l'ultimo e fondamentale tassello andrà a unirsi al disegno che gli inquirenti stanno ricostruendo. Marta potrebbe incontrarli già oggi, o nei prossimi giorni non appena i bollettini medici la riterranno sufficientemente pronta sia fisicamente che psicologicamente. Sarà un passo difficile, ma necessario per fare completa chiarezza sull'esatta dinamica e soprattutto sul movente. Il 15enne infatti (al momento in carcere) ha confermato davanti al giudice di aver attuato una rapina per bisogno di soldi e senza puntare una persona precisa. Elemento che tuttavia lascia aperti diversi dubbi e che la versione di Marta stessa potrebbe aiutare a comprendere pienamente.
 

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Il Gazzettino