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VERONA - Agguati ai tifosi del Marocco che festeggiavano con caroselli di auto la qualificazione ai quarti dei Mondiali si sono verificati ieri sera a Verona. Una dozzina di persone, tra cui potrebbero esservi anche esecutori materiali delle violenze, sono state fermate da Polizia e Carabinieri. Si è trattato di aggressioni feroci, portate con l'uso di catene e manganelli contro le vetture che transitavano in Corso Porta Nuova. Una donna è rimasta leggermente ferita dalle schegge dei finestrini infranti.
I fermati, si apprende dalle forze dell'ordine, sono tutti veronesi.
La reazione del Comune
«Ci rattrista vedere la nostra città, che sa essere accogliente e inclusiva, tornare ad essere raccontata, come nel passato, violenta e razzista. Episodi come questi sembrano riportarci indietro ad una città che siamo convinti di poterci lasciare alle spalle». Lo afferma Jacopo Buffolo, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Verona, commentando gli episodi di violenza avvenuti ieri sera contro tifosi del Marocco. «L'amministrazione comunale - spiega una nota di Palazzo Barbieri - ringrazia le forze dell'ordine per aver, con il supporto della Polizia Locale, prontamente intercettato e identificato i 13 giovani, tutti conosciuti come militanti di gruppi di estrema destra, che ieri sera si sono resi colpevoli di ripetute aggressioni ai danni di numerosi concittadini che festeggiavano la vittoria del Marocco in Qatar. Una comunità coesa e felice dei successi sportivi. Perché è in fondo questo che deve fare lo sport: unire, superare le barriere. A chi ha subito aggressioni e alla comunità marocchina esprimiamo massima solidarietà e vicinanza, e lavoriamo tutti insieme per migliorare sempre di più l'inclusione e la convivenza pacifica, affinché simili episodi non si ripetano».
I fermati sono stati bloccati dalle forze dell'ordine nella centrale Piazza Bra, nelle vicinanze di Corso Porta Nuova, non esattamente però nel luogo dei disordini.
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