I ghiaioni della Marmolada restituiscono i resti di un soldato della Grande guerra. A notarli emergere a Forcella Serauta, a circa 2.900 metri di quota, sono stati Elisa Majer e...
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IL SOPRALLUOGO
Ieri a Forcella Serauta, oltre a Bressan, in sopralluogo c’erano il colonnello Riccardo La Bella e il luogo tenente Cristian Zuccarello dell’Onor Caduti di Cima Grappa. Con loro Chiara D’Incà della Soprintendenza di Padova che ha escluso un’origine antica delle ossa umane. Si è così proceduto, grazie anche alla collaborazione della società Funivie Marmolada, al recupero dei poveri resti che sono poi stati trasportati a valle e depositati in maniera provvisoria nella caserma dei carabinieri di Caprile di Alleghe dove rimarranno fino alla cerimonia di tumulazione nel Sacrario-ossario di Salesei di Livinallongo del Col di Lana.
IL PRECEDENTE
Un ritrovamento che ha dell’incredibile se si pensa che quella zona del Serauta viene percorsa ogni estate da migliaia di persone in visita alle postazioni della zona monumentale. «Anni fa, poco sotto la zona dove sono stati rinvenuti i resti odierni - spiega Bressan - trovai un teschio: penso si possa trattare della testa del corpo recuperato oggi (ossa della spina dorsale e alcune costole). Intorno abbiamo cercato ancora ma non abbiamo trovato più nulla. Probabilmente - sottolinea Bressan - questo soldato morì durante un massiccio bombardamento dell’artiglieria austriaca che sparava dalla Mesola, sulle postazione del Serauta. Se così fosse, il suo corpo fu poi ricoperto dal materiale fatto alzare con le esplosioni e non fu possibile recuperarlo». Il ritrovamento precedente, nella Marmolada bellunese, risale al 2009.
Dario Fontanive
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Il Gazzettino