Sulla Marmolada fa più caldo di un anno fa. La Protezione civile: «Ma per ora niente zone rosse»

TRENTO/BELLUNO Marmolada sorvegliata speciale. A distanza di poco più di un anno dal disastro sul ghiacciaio in cui persero la vita 11 alpinisti ed altri 8 restano feriti...

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TRENTO/BELLUNO Marmolada sorvegliata speciale. A distanza di poco più di un anno dal disastro sul ghiacciaio in cui persero la vita 11 alpinisti ed altri 8 restano feriti la Regina delle Dolomiti fa ancora paura. Ieri la Provincia autonoma di Trento ha diffuso un comunicato raccomandando prudenza per l’innalzamento termico di questi giorni. Ma dalla Protezione civile trentina spiegano che al momento non ci sono in vista “chiusure”, ricordando che la zona rossa con divieti di accesso alla zona del ghiacciaio venne revocata diversi mesi dopo la tragedia. Ma nel provvedimento che firmò allora il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, si prevedeva un’area di attenzione sul versante nord, dove con la stagione estiva 2023 potesse essere attivabile nuovamente un divieto di accesso, qualora si dovessero ripetere periodi prolungati di forte innalzamento delle temperature. Non è questo però il caso. «Se ci fosse la situazione lo valuteremo, ma per ora no», afferma il capo della Protezione civile Raffaele De Col. 

I DATI
La strumentazione della piattaforma ‘Marmoladameteo.it’, posizionata ai 3.343 metri, su Punta Penia, ha registrato la massima di 13,3 gradi sopra lo zero il 19 luglio e ieri una temperatura ancora più alta: 14 gradi di massima alle ore 17 e 13 minuti. Va precisato che la stazione di Meteotriveneto a Punta Penia è attiva da un paio di anni. Difficile quindi avere un quadro storico: si tratta di un record di questi ultimi due anni. E a complicare una precisa valutazione c’è anche il guasto della stazione Arpav in territorio Bellunese, che si trova alla fine della funivia che sale da Malga Ciapela (comune Rocca Pietore) a 3252 metri di altezza: in quel caso lo storico delle temperature in Marmolada è basato sui dati degli ultimi 20 anni, ma dal primo di luglio è fuori uso a causa di un fulmine ed ancora non è stato riparata.

LA PROVINCIA
In ogni caso i 14 gradi a 3300 metri, come si leggeva ieri sul sito ‘Marmoladameteo.it’ anche senza storico fanno paura. Tanto da indurre la provincia di Trento a diffondere un comunicato di domenica. «Le alte temperature come noto comportano conseguenze anche sotto il profilo della stabilità di ghiacciai e versanti in quota - si legge -. Lo ricorda drammaticamente la grande tragedia avvenuta in Marmolada poco piú di un anno fa. Per questo la Protezione civile del Trentino raccomanda agli escursionisti la massima attenzione, non avventurandosi per alcun motivo nelle zone interdette o in percorsi non segnalati. Accanto a questo rischio inoltre rimane quello dei temporali e dei fulmini: le previsioni indicano la persistenza di un’area di alta pressione, tuttavia prima di mettersi in viaggio è consigliabile consultare il bollettino meteo».

IL RICERCATORE
«Tutti i ghiacciai alpini, a tutte le quote, sono sopra lo zero e la situazione è abbastanza critica», ha affermato ieri Claudio Tei, ricercatore e meteorologo del Cnr e del Consorzio Lamma, sull’ondata di caldo che sta investendo il Centro-nord Italia, a causa di un anticiclone sub tropicale, proveniente dall’Africa. «I giorni più roventi che prevedono i modelli sono lunedì 21 e martedì 22 agosto con picchi di 38 gradi in alcune città e oltre 7 gradi sopra la media di questa stagione, anche 10 gradi oltre i valori stagionali sulle Alpi occidentali - spiega Tei - mentre lo zero termico in quota si prevede possa alzarsi fino ai 5mila metri». 

LE PREVISIONI


L’ondata di calore dovrebbe persistere per tutta la settimana, almeno fino a venerdì compreso quando si potrebbe avere qualche segnale di cambiamento. «Ma per la vera svolta - afferma l’esperto del Cnr - bisognerà attendere forse fino a domenica 27 o lunedì 28 agosto, quando per la settimana successiva i modelli indicano un deciso cambio di circolazione con temperature nella norma o leggermente inferiori». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino