Nuova frana nel gruppo della Marmolada: grande massa si stacca da Cima Uomo

L'elicottero sorvola l'area per individuare il punto del distacco: non ci sarebbero persone coinvolte

TRENTO - Una frana di grosse dimensioni a Cima Uomo sulla Marmolada, 3.010 metri di quota sulle Dolomiti, si è staccata questo pomeriggio, 16 agosto, intorno alle...

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TRENTO - Una frana di grosse dimensioni a Cima Uomo sulla Marmolada3.010 metri di quota sulle Dolomiti, si è staccata questo pomeriggio, 16 agosto, intorno alle 17.30 sul versante che guarda alla Valle di Fassa. Secondo quanto afferma la Protezione civile della Provincia autonoma di Trento un geologo sorvolerà in elicottero la zona per fare una stima sulla quantità di materiale crollato, probabilmente calcari dolomitici e dolomie. Sarà necessario individuare l'esatto punto del distacco. Non sono rimasti coinvolti escursionisti.

Il materiale franato ha un volume compreso tra i 100 ed i 200 metri cubi. Non ha interessato sentieri particolarmente frequentati, che si trovano più a nord e salgono verso la cresta che porta in Val Contrin. A quanto si apprende c'è ancora roccia fratturata quindi sarà interdetto con un'ordinanza il passaggio nelle immediate vicinanze. La situazione non sembra particolarmente problematica dal punto di vista geologico, anche se sono possibili altri crolli nei prossimi giorni. La causa è difficile da stabilire, considerando che non ci sono stati recenti sbalzi di temperature e anche nella fascia sopra i 2.800 metri, normalmente quella in cui le rocce sono soggette a severe escursioni termiche, è certamente influenzata dal caldo estivo delle ultime settimane.

La tragedia

Era il 3 luglio quando la frana sulla Marmolada ha provocato una tragedia. Due cordate di escursionisti sono rimasti sotto le macerie. Si è continuato a scavare per giorni e giorni. Hanno perso la vita i padovani Davide Miotti ed Erica Campagnaro, marito e moglie, i vicentini Filippo Bari e Nicolò Zavatta, Tommaso Carollo (la cui compagna è sopravvissuta), Paolo Dani, Liliana Bertoldi.

E ora un nuovo crollo.

 

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Il Gazzettino