CASTELLO DI GODEGO - A tre mesi e mezzo dalla morte della moglie Luisa è venuto a mancare ieri Giovanni Pegoraro 71 anni ex assessore di Castello di Godego. Entrambi, Luisa...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA STORIA
Pegoraro aveva conseguito il diploma di meccanico ed era stato assunto dall'azienda godigese Breton come montatore esterno. Ma poi ha lasciato per andare a lavorare all'Istituto Agrario prima e all'Ipsia poi come assistente tecnico fino alla pensione. Sono anche gli anni del suo impegno politico con la Dc: nel 1980 entra in consiglio comunale come assessore e ci rimane fino al 1990. «Persona che ha dato moltissimo alla comunità -lo ricorda l'ex sindaco Sante Marchetti- soprattutto nel settore ambientale e agricolo. Suo il primo studio sull'ecosistema dei Prai sfociato poi in una pubblicazione. Ha collaborato per la realizzazione di Godego Produce e poi insieme a Mario Bresolin per il raduno degli alpini e la realizzazione della Casa degli Alpini. Lo ricordo oltre che come amico anche come una grande persona».
LE PASSIONI
Ma Giovanni Pegoraro è stato anche grande appassionato di agricoltura (ha partecipato alla rifondazione del Cecat di Castelfranco e organizzato corsi per giovani agricoltori) e soprattutto di vini. Al punto che non ha esitato a fondare proprio la Vini Pegoraro azienda a conduzione familiare (nel solco della tradizione di famiglia) che poi ha dovuto giocoforza abbandonare. Ma è stato anche consigliere del Consorzio Bonifica e per una decina d'anni presidente dell'Anmil di Castelfranco, carica che ha dovuto lasciare sette anni fa all'insorgere del male. Una malattia degenerativa che un drammatico e subdolo destino ha voluto colpirlo assieme alla moglie Luisa. E assieme hanno vissuto un vero e proprio calvario. Portato con grande forza e dignità, supportato dai figli fino alla fine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino