Mario: norcino da mezzo secolo col salame da Guinness dei primati

di Paola Treppo

FAGAGNA - Ha cominciato a lavorare come garzone all’età di 14 anni e da allora non ha più smesso. Mario Lizzi, storico macellaio di Fagagna, festeggia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI

99,98€

40€
Per 2 anni

ATTIVA SUBITO

OFFERTA MIGLIORE

ANNUALE

49,99€

19€
Per 1 anno

ATTIVA SUBITO

MENSILE

4,99€

1€ AL MESE
Per 3 mesi

ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE

MENSILE

4,99€

1€ AL MESE
Per 3 mesi

ATTIVA SUBITO

ANNUALE

49,99€

11,99€
Per 1 anno

ATTIVA SUBITO

2 ANNI

99,98€

29€
Per 2 anni

ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FAGAGNA - Ha cominciato a lavorare come garzone all’età di 14 anni e da allora non ha più smesso. Mario Lizzi, storico macellaio di Fagagna, festeggia quest’anno, il 24 febbraio, il traguardo di mezzo secolo di norcino. Ha 64 anni ed è un “creativo” del maiale che valorizza in ogni forma, trasformandolo in deliziosi salumi. Nella macelleria del centro storico di Fagagna, in vetrina c'è un lunghissimo salame, ma mai lungo come quello che gli è valso, nel 2002, il Guinness dei primati, con un maxi salume di quasi 152 metri, in mostra in piazza San Giacomo, a Udine. Mario promuove corsi per i norcini, continua con la sua attività di macellaio, dal 1975 in proprio, e sprona i giovani a mantenere le tradizioni di questo mondo antico, mai passato di moda.

Oggi, nel museo della Casa contadina di Cjase Cocel, a Fagagna, si radunano, per la festa di Sant’Antonio Abate, tutti i norcini del Friuli, con un convegno sull’igiene dei luoghi della macellazione, alle 10, una degustazione alle 12, una dimostrazione pratica della lavorazione delle carni alle 14, ricordando che del maiale non si butta via nulla, e con la tradizionale benedizione degli animali alle 17, nella chiesetta di Sant’Antonio Abate. L’iniziativa è del Comune e del Museo; consente anche di visitare gli spazi di Cjase Cocel, una casa contadina rimasta intatta, sede di eventi legati ai vecchi mestieri di nonni e nonne.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino