Mario Conte gioca d'anticipo: «Mi ricandido a sindaco, no ad altri incarichi»

TREVISO - «L’unico incarico che accetterei è quello di sindaco per il secondo mandato. Voglio restare per completare il lavoro». Nel 2023, tra un...

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TREVISO - «L’unico incarico che accetterei è quello di sindaco per il secondo mandato. Voglio restare per completare il lavoro». Nel 2023, tra un anno, si voterà per il nuovo sindaco. E Mario Conte non si vede in nessun altro ruolo se non in quello di primo cittadino. E se usa ancora il condizionale, è solo perché le candidature devono essere vidimate dal partito. Anche quelle scontate. Ma per Treviso la Lega non ha un piano “B”. Non ci sono strategie alternative.


Sindaco Conte, di lei però si parla come profilo ideale per incarichi a Roma, in Regione, per la segreteria del partito...
«No. L’unica candidatura che sono pronto ad accettare è quella per il secondo mandato come sindaco di Treviso. Ho stretto un patto per la città e c’è un lavoro da ultimare».


Però, se qualcuno insistesse con qualche ruolo di prestigio...
«No. Non c’è margine per altro».


Ricandidatura scontata?
«L’ufficialità la dovrà dare il partito. Io dico solo che ho un lavoro da ultimare. Non dimentichiamo che metà della mia amministrazione l’ho passata a gestire una situazione straordinaria come la pandemia. Bisogna riprendere l’attività ordinaria».


Ritiene di aver lasciato tante cose in sospeso?
«Non in sospeso, ma da portare avanti. Oggi (ieri ndr), per dire, abbiamo iniziato i lavori per la rotatoria di via Zanella e consegnato i lavori per la pista ciclabile di Sant’Antonino. E poi toccherà alla ciclabile di Castagnole. E a giugno alla stazione dei treni. Le cose da fare sono tante». 


Nell’eventuale secondo mandato si sentirà dire molto meno “questo lo ha ereditato da Manildo”.
«Da Manildo ho ereditato un’ottima città, ma non molto altro dal punto di vista delle opere strategiche. A parte qualche inaugurazione il primo anno, il resto è tutta farina del nostro sacco».


Come sarà l’ultimo anno di amministrazione?
«Imperniato sul programmare progetti importanti pensando al Pnrr. Già abbiamo impegni per 20 milioni di euro per le Mura, l’ex Salsa, la nuova biblioteca, l’ex Macello. Ma le idee sono tante».


Ci sarà un neo, una scelta fatta di cui adesso si pente....
«Più di neo, parlerei della necessità di alzare l’asticella. Mi fa piacere vedere Treviso tra le città europee premiate per l’ambiente, ma voglio migliorare ancora. E lavorare per un cambio di mentalità».


Da almeno due anni annunciate il Pums (Piano urbano mobilità sostenibile ndr) ma ancora non si vede...
«È tutto pronto, aspettiamo solo di definire il nuovo piano parcheggi, elemento fondamentale». 


Aspettate il park Vittoria?
«L’accordo con Parcheggi Italia ormai in dirittura d’arrivo. Parliamo di un parcheggio da 430 posti, darà il via alla rivoluzione. Finalmente potremo avere più parcheggi per i residenti, per i turisti. E daremo il via alla pedonalizzazione».


Potremo vedere i fine settimana senza auto anche prima della fine del mandato?
«L’idea mi piace. Ma prima di parleremo con le categorie e con gli attori della città. Intendo la pedonalizzazione in modo molto serio. Non mi interessa il modello del centrosinistra: una pedonalizzazione con oltre seimila auto autorizzate a entrare in centro».


Che campagna elettorale sarà?
«Per quanto mi riguarda dedicata solo a lavoro. Il mio obiettivo è rinchiuso nelle parole sostenibilità, ambiente, mobilità».


Che avversari si aspetta di dover affrontare?
«Non saprei. Preferisco concentrami solo sul mio percorso». 


In tutti questi anni non ha mai cambiato un assessore...
«Non è stato necessario. La Giunta ha sempre lavorato bene. E poi sono dell’idea che se si comincia con una squadra bisogna arrivare fino alla fine. E sono soddisfatto anche dei consiglieri, sempre tutti uniti».
Se dovesse vincere, riconfermerà gli assessori?


«Intanto arriviamo alla fine. Poi vedremo».

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Il Gazzettino