VENEZIA - In 70 anni di scarpe ne hanno vendute a migliaia. Di ogni tipo, genere, misura e prezzo. Cannaregio, perde un altro pezzo della sua storia recente. Ha chiuso ieri, dopo...
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Un marchio, quello di Marinello, collegato alle società sportive del territorio, dall'Alvisiana al San Girolamo passando per il basket San Giobbe. Difficile, per chi abitava nel sestiere ma anche oltre, non aver mai comprato un paio di scarpe da Marinello: per fare sport, per la prima comunione, per camminare ogni giorno. «Quelli che oggi sono clienti adulti, uomini e padri di famiglia, alcuni già nonni a loro volta sono stati nostri clienti fin da piccoli».
Marinello chiude, una notizia che era nell'aria da tempo e che segue quella che è la tendenza del cambiamento del commercio a Venezia negli ultimi 25 anni. Il nuovo turismo, quello di massa mordi e fuggi non spende, non compra. I veneziani, primi clienti del negozio di calzature, sono sempre meno. «Abbiamo provato a rivolgerci anche ad una clientela turistica ma il foresto ha cambiato pelle prima di noi. E in questa zona senza residenti, con un mercato della frutta gestito da ambulanti spesso stranieri, i negozi storici non esistono quasi più». Tempo qualche giorno e le luci si riaccenderanno in quell'angolo tra calle dell'Aseo e il Cinema Italia. Per qualche mese i nuovi gestori venderanno abbigliamento in Temporary Shop. Poi nei locali inizieranno dei lavori per fare spazio ad un ristorante che probabilmente aprirà per l'estate. Per Paolo e Roberto, eredi di Bruno Marinello, dopo una vita passata in botega da oggi arriva la pensione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino