CODEVIGO - Centododici chili di marijunana in essiccazione e oltre 760 di piante di canapa che crescevano rigogliose. Un'attività imprenditoriale in piena regola, con...
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Si tratta dell'ennesima gigantesca serra di marijuana gestita da cinesi scoperta in provincia di Padova. L'anno scorso carabinieri e Squadra mobile ne hanno individuate e smantellate tre, tra Montagnana e Monselice. L'impressione degli inquirenti è che i cinesi stiano accusando pure loro il colpo della crisi e stiano abbandonando il mondo imprenditoriale, in particolare del tessile, per riciclarsi nella produzione e mercato della droga. Huiz e Mingyang gestivano in questo caso una vera e propria «fabbrica» di marijuana: dal seme alla pianta per rifornire connazionali e i mercati del Nord Europa. I coltivatori vivevano essi stessi segregati nel casolare, in pessime condizioni igieniche.
Lo stupefacente, di ottima qualità, era il frutto di una coltivazione intensiva con ausilio di potenti fertilizzanti: solo le piante messe ad essiccare, 112 chili, avrebbero fruttato oltre un milione di euro se l'erba fosse stata messa in vendita. Le indagini hanno avuto inizio nell'ambito di servizi di controllo del territorio svolti dai carabinieri nelle aree maggiormente isolate, quando un equipaggio ha notato questo vecchio casolare con le finestre sempre piuse nonostante vi abitassero due uomini che uscivano raramente e quando lo facevano rientravano velocemente chiudendo dietro di sè la porta a chiave. Da un muro esterno si vedevano uscire numerosi fili elettrici che dimostravano un consumo di energia sproporzionato rispetto alle attività domestiche normali. Dal vecchio casolare, inoltre, proveniva il tipico odore di marijuana.
Così alle prime luci dell'alba di lunedì i carabinieri hanno fatto scattare il blitz.
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Il Gazzettino