Mariarosaria in aula: scena muta. Rivede Ruotolo dopo un anno

PORDEONE - Giosuè Ruotolo, unico imputato per il duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a Pordenone la sera del 17 marzo 2015, ha rivisto oggi per la...

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PORDEONE - Giosuè Ruotolo, unico imputato per il duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a Pordenone la sera del 17 marzo 2015, ha rivisto oggi per la prima volta dopo un anno la fidanzata, Maria Rosaria Patrone nell'aula del Tribunale di Udine, dove Ruotolo siede sul banco degli imputati e dove Maria Rosaria - sentita come testimone assistito dal legale - è stata chiamata e ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.


Prima di ascoltarla, la Corte d'Assise ha ricordato che la ragazza risulta ancora indagata per favoreggiamento personale. «La Procura - ha ricordato in aula il legale - ha rigettato una mia richiesta di patteggiamento a otto mesi e ha richiesto una seconda proroga di indagini 15 giorni fa. Dal punto di vista emotivo sarà un impatto abbastanza forte perché questi ragazzi si incontrano dopo molto tempo», ha dichiarato il difensore di Ruotolo, Roberto Rigoni Stern, entrando in aula. Giosuè «non vede e non sente da un anno questa ragazza a cui è ancora intimamente legato, così come è stata la stessa Patrone a dichiarare. Era una relazione che durava da otto anni, quindi capiamo bene quale condizionamento possa aver creato questo fatto non solo nella loro relazione ma anche nei confronti di tutti gli altri soggetti che direttamente o indirettamente sono stati coinvolti nella vicenda originale».

Nel futuro dei due giovani c'era anche una prospettiva di matrimonio: «Credo fosse nella prospettiva di entrambi. Due ragazzi di 25-26 anni che pensavano a un matrimonio, a una vita nella guardia di finanza a una sistemazione, come è nelle aspettative di ragazzi di quell'età che sopportano il sacrificio di vivere per anni lontano dalla propria abitazione con l'idea di crearsi un futuro. Questa vicenda ha troncato tanti aspetti del progredire della vita di queste due persone, ma anche di tanti altri ragazzi che sono stati coinvolti in questa vicenda sia pur indirettamente, penso ai due coinquilini».

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Il Gazzettino