Marghera. Coltivano marijuana nel giardino di casa, arrestati due fratelli: «Maxi piante fino a 2 metri di altezza»

Coltivano marijuana nel giardino di casa, arrestati due fratelli: «Maxi piante fino a 2 metri di altezza»
MARGHERA - Sono accusati di aver realizzato, nel cortile della loro abitazione di via Fratelli Bandiera a Marghera, una coltivazione di marijuana, ben protetta dal possibile...

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MARGHERA - Sono accusati di aver realizzato, nel cortile della loro abitazione di via Fratelli Bandiera a Marghera, una coltivazione di marijuana, ben protetta dal possibile accesso di estranei attraverso ad un cancello con filo spinato. Due fratelli, di 38 e 49 anni, sono stati arrestati per detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio e, ieri mattina, sono comparsi alla Cittadella della giustizia di Venezia di fronte al giudice penale di per essere processati con rito direttissimo. Il giudice Daniela Defazio ha accolto la richiesta della Procura e ha emesso a loro carico una misura di custodia cautelare in carcere, per evitare il rischio di reiterazione di reati dello stesso tipo.

PATTEGGIAMENTO NEGATO

Il loro difensore, l'avvocatessa Marta Sartori, aveva chiesto di definire il giudizio con il patteggiamento di due anni di reclusione, ma la pena concordata con la pubblica accusa è stata ritenuta troppo bassa e dunque il patteggiamento è stato respinto. Nelle prossime settimane il caso dovrà essere preso in esame da un diverso giudice.

Complessivamente sono state rinvenute 44 piante di marijuana, di altezza compresa tra mezzo metro e due metri, nonché ulteriori piante in fase di essiccazione, per un peso complessivo di un chilo e trecento grammi.


Al più anziano degli indagati, Virso Ghigi, è stato contestato anche il possesso di una trentina di grammi di hashish, rinvenuti dalle forze dell'ordine nella sua camera da letto, assieme a pacchetti di denaro contante, per un ammontare di oltre 1200 euro, nonché un quaderno a righe con indicati quantitativi di stupefacente associati a nomi di persone. Nel cellulare di Agamennone Ghigi sono stati rinvenuti messaggi che, secondo gli inquirenti, costituiscono la conferma dell'attività di spaccio.
 

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Il Gazzettino