Ladri in casa: marito e moglie minacciati con un coltello

Carla e Massimo Azzalin
MARGHERA - Erano da poco passate le quattro della scorsa notte. A sentire dei rumori sospetti al piano di sotto è stato il marito che ha deciso di scendere per dare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MARGHERA - Erano da poco passate le quattro della scorsa notte. A sentire dei rumori sospetti al piano di sotto è stato il marito che ha deciso di scendere per dare un'occhiata. Non vedendolo risalire, la moglie lo ha seguito. Così Massimo e Carla Azzalin si sono ritrovati ostaggio dei due ladri che stavano rovistando nello studio: veri professionisti, passamontagna, guanti, torcia elettrica, e soprattutto un coltello.




E' con questo che hanno minacciato i coniugi, intimando loro di consegnare quello che avevano. Soldi innanzitutto. Li hanno lasciati andare solo quando hanno avuto 500 euro in contanti, tre pc portatili, e due cellulari. E se ne sono andati da quella casa di via Faggi, a Marghera, con una delle auto di famiglia, una Punto che poi hanno abbandonato in via Fratelli Bandiera, probabilmente quando si sono accorti che era dotata di gps.

Sul posto, non appena ricevuto la telefonata al 113, si sono precipitate le Volanti. Ora sull'episodio sta indagando anche la Squadra mobile.







«Non vorrei passare per l'anti-Stacchio - ha dichiarato Massimo Azzalin, che lavora a Padova al Messaggero di Sant'Antonio - ma mi ha colpito il fatto che quei ragazzi avessero più o meno vent'anni. Se da un lato mi ha fatto rabbia, dall'altra parte mi è dispiaciuto per loro. Prima o poi pagheranno questa cosa e la pagheranno salata. Le loro vite sono rovinate. Non ho pensato di usare armi, mai. Non siamo santi ma siamo cristiani: stanotte abbiamo accettato di non difenderci per rispettare la vita ed evitare la violenza. Grazie a Dio abbiamo la coscienza di non aver alzato le mani. E forse anche questa cosa ci ha salvato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino