Marghera, nuova centrale (anche) a idrogeno di Edison: entrerà in funzione dopo giugno

Marghera, nuova centrale (anche) a idrogeno di Edison: entrerà in funzione dopo giugno
MESTRE - La nuova centrale termoelettrica Levante di Edison funzionerà anche a idrogeno. Non solo a gas, quindi, ma potrà operare e produrre energia grazie a una...

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MESTRE - La nuova centrale termoelettrica Levante di Edison funzionerà anche a idrogeno. Non solo a gas, quindi, ma potrà operare e produrre energia grazie a una miscela tra gas naturale e idrogeno. Lo hanno annunciato ieri i vertici di Edison, Eni e Ansaldo che hanno siglato un accordo per l'avvio di uno studio di fattibilità per la produzione di idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi dell'acqua, o blu tramite l'impiego di gas naturale con cattura della CO2 prodotta. Continua, dunque, l'impegno per la decarbonizzazione del settore elettrico e anche quello per far nascere una Hydrogen Valley nell'area industriale di Porto Marghera affacciata sulla laguna di Venezia. L'impegno di Eni, complessivamente, è di arrivare entro il 2050 a zero emissioni nei suoi cicli produttivi e in genere industriali.


IL PROGETTO

La centrale di Edison è ancora in fase di ultimazione ed entrerà in esercizio commerciale entro il secondo semestre di quest'anno: è un ciclo combinato di ultima generazione della potenza complessiva di 780 MW e utilizzerà una turbina ad alta efficienza, prodotta da Ansaldo, dotata di tecnologia predisposta appunto per essere alimentata a idrogeno: un investimento da oltre 300 milioni di euro per realizzare l'impianto termoelettrico più efficiente d'Europa. Ed ora, a pochi mesi dall'inaugurazione, la novità dell'idrogeno che, come ha affermato Giovanni Brianza, vice presidente esecutivo servizi energetici e ambientali di Edison, «è sinergico rispetto al core business dell'Azienda e centrale rispetto al piano di sviluppo strategico. Stiamo sviluppando numerosi progetti integrati per la produzione e l'utilizzo di idrogeno a beneficio di tutti gli usi finali, dalla generazione elettrica, all'industria, alla mobilità sostenibile. E in particolare, nei propri impianti a ciclo combinato di nuova generazione, Edison ha già previsto l'adozione di turbine a gas alimentabili con miscele di idrogeno e gas naturale».
Per il momento la produzione di idrogeno è ancora poco conveniente sia dal punto di vista economico sia da quello ecologico perché, per la maggior parte, deriva dalla lavorazione del gas (se non da quella del petrolio) che ha comunque un impatto ambientale, ma i costi si stanno abbassando e le tecnologie sono in fase di sviluppo, non a caso Eni punta molto all'Hydrogen Valley di Porto Marghera per arrivare alla produzione sostenibile di idrogeno verde, vale a dire derivante dell'elettrolisi dell'acqua e quindi praticamente a impatto zero. «Eni ha l'obiettivo di diventare il principale operatore nella produzione e utilizzo di idrogeno decarbonizzato in Italia. - ha detto infatti Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni - A Porto Marghera stiamo investendo lungo tutta la filiera, dalla produzione di biocarburanti all'idrogeno per la mobilità sostenibile e, grazie all'accordo con Edison e Ansaldo Energia, anche per la generazione elettrica».


NODO STRATEGICO

E nel caso della nuova centrale termoelettrica Levante di Porto Marghera l'elemento strategico al centro di tutto il ciclo è la turbina prodotta da Ansaldo Energia: «La turbina di classe H GT36 che abbiamo realizzato per l'impianto di Marghera è il nostro top di gamma, non solo in termini di prestazioni, ma anche di rispetto dell'ambiente: uno strumento fondamentale nel percorso verso la decarbonizzazione, in quanto già predisposta alla combustione di idrogeno afferma Claudio Nucci, direttore generale di Ansaldo Energia Mettiamo con soddisfazione e orgoglio il nostro know how tecnologico nell'ambito della combustione a favore di questo progetto per supportare la transizione energetica del Paese».

 

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Il Gazzettino