Marcon, la scuola non molla: «Niente Piero Angela, ci chiameremo Tina Anselmi, veneta partigiana». Sindaco furioso: «Decida il prefetto»

Marcon, la scuola non molla: «Niente Piero Angela, ci chiameremo Tina Anselmi, veneta partigiana». Sindaco furioso: «Decida il prefetto»
MARCON - Da parte degli organi collegiali non ci sono dubbi: la scuola va intitolata a Tina Anselmi. Con larga maggioranza (17 sì e un solo contrario) il Consiglio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

MARCON - Da parte degli organi collegiali non ci sono dubbi: la scuola va intitolata a Tina Anselmi. Con larga maggioranza (17 sì e un solo contrario) il Consiglio d’istituto dell’istituto comprensivo Malipiero si è espresso, l’altra sera, a favore dell’intitolazione della nuova scuola primaria all’ex senatrice Tina Anselmi. Pare, dunque, che la vicenda su cui una buona parte della popolazione di Marcon ha rivolto in questi mesi l’attenzione stia per giungere ai titoli di coda, anche se il sindaco Matteo Romanello non pare disposto ad arrendersi.

L’OBIEZIONE

Il primo cittadino sta, infatti, sollevando più di un’obiezione in merito alla decisione presa dal Consiglio d’istituto, appellandosi a dei «presunti vizi formali riferiti alla mancanza di alcuni pareri prefettizi». «Sospetto – dice – che il prefetto Vittorio Zappalorto non abbia ancora concesso la deroga per intitolare la scuola a una persona di cui non sono ancora trascorsi dieci anni dalla sua morte, così come prevede la Legge 1188 del 1927, giacché Tina Anselmi è morta nel 2016».

Tuttavia, che ci sia o meno la deroga prefettizia, la volontà del Consiglio d’istituto è stata chiara nel confermare che la scelta che l’organo scolastico aveva deliberato ancora nel 2019, ovvero di intitolare la nuova scuola a Tina Anselmi, non è cambiata.

ITER TRAVAGLIATO

Del resto tutto sembrava filare liscio a favore del nome Anselmi fino a un paio di mesi fa, quando la Giunta Romanello ha presentato una mozione in Consiglio comunale, votata dall’intera maggioranza di centrodestra, con la quale chiedeva di intitolare il nuovo plesso di via Giovanni Paolo II a Piero Angela, il giornalista e scrittore ricordato per l’attività di divulgazione scientifica svolta sia tramite il mezzo televisivo che come autore di numerose pubblicazioni. Una proposta che di fatto sta tuttora dividendo gran parte degli abitanti di Marcon.

LE DIVISIONI

Da una parte quelli che sostengono il nome di Tina Anselmi, in quanto donna veneta, di alto profilo istituzionale, prima donna ministro della Repubblica italiana e in gioventù maestra elementare e staffetta partigiana nel corso della Resistenza; dall’altra, coloro che si oppongono perché la ritengono soprattutto una scelta “politica” e, quindi, opterebbero per un nome diverso, in questo caso Piero Angela, anche se pure questo nominativo avrebbe bisogno della deroga prefettizia in quanto morto ad agosto di quest’anno.

PARTITA APERTA

Su come finirà questa vicenda non è facile fare pronostici, tanto più che ieri pomeriggio il sindaco Romanello è uscito con un post su facebook dai toni piuttosto minacciosi. «Sia chiaro – ha scritto – era facoltà della scuola proseguire con il nominativo inizialmente segnalato, seppure con il parere contrario di uno dei due enti preposti alla verifica della congruità, ma è anche vero che non vi è stata alcuna disponibilità da parte del Consiglio d’istituto a un confronto a favore di una scelta condivisa. Ora capiremo se i passaggi formali si sono svolti correttamente, perché nel caso fosse stato ammesso il riesame della delibera in assenza del parere favorevole del Prefetto e dell’eventuale deroga, sarò costretto a chiedere le dimissioni di tutto il Consiglio d’istituto per comportamento difforme da quanto stabilito da una specifica circolare ministeriale».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino