Morto in Ducati, «Marco appassionato di moto ma sempre prudente alla guida»

AZZANO DECIMO - "Rip Marco, sarai sempre nei nostri cuori: sei il migliore". Parole sincere, postate sui social  dagli amici di Marco Paviotti, il 27enne impiegato...

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AZZANO DECIMO - "Rip Marco, sarai sempre nei nostri cuori: sei il migliore". Parole sincere, postate sui social  dagli amici di Marco Paviotti, il 27enne impiegato a San Vito della Banca di Cividale, morto ieri in moto. Aveva trascorso parte del pomeriggio con gli amici al bar Margherita di Tiezzo: voleva per esserci alla festa del motoincontro della Befana organizzato dal titolare del locale. Poi, prima che scendesse il buio, era ripartito verso casa, in via Montereale a Pordenone, dove viveva con la famiglia, papà Remo e mamma Mari.


I genitori sono distrutti dal dolore, come il fratello Andrea. La tragica notizia ha fatto subito il giro del paese, giungendo al bar e agli amici che aveva appena lasciato, increduli e in lacrime. «Non lui. Era un bravo ragazzo, educato, sempre sereno - lo ricordano -. Con il sorriso ci ha salutato ed è quello che ricorderemo di lui, la voglia di vivere e il rispetto per tutti». La festa, per decisione del titolare, è stata subito sospesa. La famiglia Paviotti è molto conosciuta: lo zio Franco gestisce una storica agraria, il padre Remo ha una finanziaria a Pordenone. «La passione per le moto l'aveva nel cuore fin dall'infanzia - concludono gli amici - ma era prudente e attento».


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Il Gazzettino