Alla marcia della pace appello per i profughi, precari e ambiente

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PORDENONE - «Facciamo appello ai legiferatori nazionali, oltre che regionali, e soprattutto ai sindaci, perché accettino con convinzione la proposta di un'accoglienza diffusa nei nostri Paesi e nelle nostre città, per favorire il diritto di cittadinanza di tutti, in particolare di chi fugge dalla fame, dalle persecuzioni e dalle guerre». È uno dei messaggi diffusi ieri nel corso della tradizionale Marcia della pace Pordenone-Aviano. Anche se, contrariamente allo scorso anno, non c'era una rappresentanza dei richiedenti asilo fra le oltre 200 persone che componevano il corteo, il pensiero è andato comunque a loro in uno dei quattro temi affrontati nelle stazioni lungo il percorso, quello appunto dell'inutile strage sulla migrazione, affrontata significativamente quando il gruppo ha fatto tappa davanti alla caserma Monti.

Più o meno invariato, rispetto agli ultimi anni, il numero dei partecipanti, con diversi gruppi arrivati anche da fuori provincia, mentre è mancato in questa edizione il messaggio del vescovo prima della partenza. Accanto a quella dei migranti, si sono richiamate altre tre inutili stragi: i deboli «sfruttati con posti di lavoro precari», la strage dell'ambiente e la violenza.
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Il Gazzettino