Marcella più forte di guerre e virus, in “cattedra” da 108 anni

La maestra Marcella Pascotto in Toffolon che oggi festeggerà i 108 anni: record di longevità
In cattedra da 108 anni ma sentirsi ancora giovane. Ecco il ritratto della maestra Marcella Pascotto in Toffolon. Venne alla luce nel 1912, l’anno in cui il...

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In cattedra da 108 anni ma sentirsi ancora giovane. Ecco il ritratto della maestra Marcella Pascotto in Toffolon. Venne alla luce nel 1912, l’anno in cui il geologo,esploratore e meteorologo Alfred Wegener espose la teoria della deriva dei continenti e il 15 aprile affondò il Titanic. In poche ore quello che si credeva un colosso inaffondabile si spaccò in due, inabissandosi per sempre. Aveva 3 anni quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale dopo l’attentato del giugno 1914 quando il panslavista serbo Gavrilo Princip, uccise l’Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie.

Il 18 giugno del 1912, per dirla alla Guareschi, il piccolo mondo racchiuso tra Azzano -Fagnigola e Pasiano si presentava di fronte agli occhi di Marcella Pascotto, una donna forte e coraggiosa, sguardo curioso, che oggi, nel 2020, è arrivata al traguardo dei 108 anni, superando l’influenza spagnola, la Sars e da ultimo il Covid -19. Le candeline, che non starebbero nemmeno su una torta da guinness, saranno spente domani, mentre la festa con tutti i parenti e amici si svolgerà domenica in un grande locale affittato per l’occasione. Le tre comunità si stringeranno attorno alla figura ancora autoritaria di quella che per tutti sarà sempre la maestra Toffolon, cognome acquisito dopo il matrimonio, nel 1939, con Cesare, pasianese allora segretario di un istituto milanese.
INDISTRUTTIBILE
La nipote Stefania racconta una “nonna” invincibile: «È un miracolo che la nonna si sia ripresa da un blocco renale, avvenuto solo qualche giorno fa. Perfino i medici non sanno spiegare tale guarigione, un insieme di resistenza e forza innata. La nonna ora sta bene, certo da quando, qualche anno fa, è caduta provocandosi una frattura al femore, seppur ce l’abbia messa tutta per camminare, si muove dalla casa al grande giardino, dove cura le sue amate rose, con il girello. Si sente più sicura. Per il resto è sempre vigile, attenta, anche se non legge, ma leggiamo noi per lei. Con gli anni, la vista, non è più quella di un tempo. Ascolta della buona musica, il violino è il suo strumento preferito che lei sa suonare perfettamente (anche se da alcuni anni non suona più). Donna forte, che ha passato due conflitti mondiali, e che ha capito che dopo torna sempre il sereno».
LA STORIA

Il padre di Marcella Pascotto aveva acquistato la bottega - osteria in piazza e la prima infanzia è trascorsa serena, finché la guerra ha segnato una svolta. Infatti, dopo Caporetto i Pascotto divennero profughi, trovando accoglienza a Messina. Il ritorno fu duro. Trovarono dovunque devastazioni e saccheggi, ma tutti si tirarono su le maniche e la vita riprese. La giovane Marcella frequentò le elementari tra Fagnigola e Azzano Decimo, poi fu avviata a proseguire gli studi fino all’istruzione superiore. I genitori la iscrissero all’Istituto magistrale arcivescovile di Udine, dove conseguì l’abilitazione nel 1931 e poi vinse l’esame di concorso due anni dopo a Venezia. Cominciò così un lungo percorso di insegnamento a Frascade (Visinale), Azzano, Fagnigola, sempre animata da una grande fede e dalla consapevolezza dell’importanza della sua missione. Passata di ruolo, dagli anni difficili del conflitto insegnò sempre a Pasiano. Formò intere generazioni di bambini. «La maestra Marcella - racconta oggi la famiglia - cercava soprattutto di capire le singole personalità e di fare uscire quel che di buono c’era in ogni bambino. Giunta ai 40 anni di insegnamento, nel 1972 andò in pensione, lasciando nei suoi allievi un ricordo indelebile». Nel 1974 le fu conferita a Pasiano la medaglia d’oro per meriti scolastici. Vive a Pasiano con la figlia Marilena ex insegnante alle scuole medie (gli altri figli, Donatella, e Luigi mancato qualche anno fa) e il genero, ex medico in pensione Claudio Zamburlini, attorniata sempre da nipoti e pronipoti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino