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SAN PIETRO DI FELETTO - Una foto in cui Francesco è spensierato in pedalò, con i ricci bagnati e le inconfondibili guance rosse. È quella che mamma Laura ha scelto per annunciare il «funerale del mio bimbo». Il dolore, struggente, filtra attraverso i social, in particolare dal profilo della sorella Sofia. Rimbalza nelle chat e contagia gli amici, i compagni di scuola, gli insegnanti di Francesco Favaro, il 17enne di San Pietro di Feletto morto martedì pomeriggio nel terribile schianto in moto nella frazione di San Michele, all’uscita di una doppia curva. L’impatto contro un palo del telefono gli è stato fatale, proprio mentre stava andando a ritirare insieme a un amico il regalo di compleanno fatto dalla sua compagnia: un casco nuovo. L’ultimo saluto al ragazzo, studente di Scienze Umane all’istituto Casagrande di Pieve di Soligo, sarà oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Feletto, dove prima della messa, alle 14.30 verrà recitato il rosario. A San Pietro sarà lutto cittadino per l’intera giornata, come ha stabilito la sindaca Maria Assunta Rizzo in segno di vicinanza alla famiglia del ragazzo. Lo strazio di mamma Laura, papà Leonardo e della sorella minore Sofia è lo stesso che stanno vivendo le famiglie delle altre vittime di un mese da incubo disseminato di croci. Quindici le vite spezzate da inizio settembre a oggi. Tre in 48 ore. Otto avevano meno di 22 anni.
BOLLETTINO DI GUERRA
Sono addirittura le istituzioni a parlare di “strage”.
LA STRAGE
Nella notte tra il 13 e il 14 agosto, il sinistro che ha scosso l’intera Marca, e non solo. A Godega di Sant’Urbano, dopo una serata passata in compagnia, i morti sono stati quattro in un colpo solo. Quattro amici che a bordo in una Volkswagen Polo sono usciti di strada andando a schiantarsi contro un albero. Un impatto violento che non ha lasciato scampo a nessuno. Daniele De Re, 18 anni di Cordignano, compaesano di Xhuliano Kellici, 19 anni, Marco Da Re, 18 anni di Caneva e Daniele Ortolan, 19 anni di Orsago, erano diretti al Burger King per mangiare un panino. A causare lo schianto, su cui la Procura di Treviso sta ancora indagando (e ancora in attesa degli esami tossicologici), secondo gli inquirenti è stata l’alta velocità. Nemmeno una settimana più tardi, il 20 agosto, a perdere la vita è stato il musicista Sebastiano Marson, 22 anni di San Biagio di Callalta. Il giovane aveva accompagnato a Jesolo la sua ragazza, Benedetta Odi. A meno di un chilometro da casa, al volante della sua Volkswagen Golf si è scontrato frontalmente con un con un Fiat Doblò terminando la corsa contro il tempietto votivo posto all’incrocio tra via Diaz e via Angeli. Storie diverse accomunate però dallo stesso tragico destino, che lascia un vuoto impossibile da colmare non soltanto per parenti e amici ma per un’intera provincia, che continua a piangere i propri figli.
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Il Gazzettino