Mara torna a casa con il Bronzo: «Una vittoria fatta di lacrime e sudore»

Mara Navarria con marito e figlio
CARLINO - Il primo abbraccio è stato per il figlio Samuele, poi il bacio al marito Andrea, e quella medaglia alzata con grande orgoglio, rivolta ad amici, parenti e...

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CARLINO - Il primo abbraccio è stato per il figlio Samuele, poi il bacio al marito Andrea, e quella medaglia alzata con grande orgoglio, rivolta ad amici, parenti e istituzioni. Erano le 14.20 di ieri, giovedì 30 luglio, quando Mara Navarria, bronzo olimpico nella spada a squadre, è sbarcata al Trieste Airport di Ronchi dei Legionari, accolta dal calore della sua comunità di Carlino, con in testa il sindaco Lorenzo Bazzo.

L'EMOZIONE
«Non mi aspettavo una accoglienza del genere, grazie davvero a tutti», ha esclamato mentre il figlioletto le posava sul capo la corona d'alloro. «Devo dire che Samuele conosce il retro della medaglia - ha poi raccontato - mi ha vista piangere, mi ha vista sudare, mi ha vista non tornare a casa per gli allenamenti, però dall'altra parte ha visto l'emozione e sa che lavoro c'è per arrivare a questo traguardo». L'atleta ha poi raccontato come ha vissuto questa Olimpiade, iniziata con tamponi, tamponi, tamponi. «Ero spaventata ha spiegato - sembravamo inizialmente in cella, poi al villaggio c'è stata qualche libertà in più ma si respirava non il vero clima olimpico che per esempio avevo vissuto a Londra». Mara si dice poi dispiaciuta per la gara individuale «perché non ho trovato subito la giusta concentrazione con la sfidante estone ma sono contenta per questa medaglia a squadre che ho tanto voluto e per la quale ho dato tutto». Tra i ricordi che si porterà dietro quello dei semplici volontari dell'organizzazione olimpica: «Erano dispiaciuti per l'assenza di pubblico, il loro affetto è stato enorme e spero di tornare in Giappone per cogliere al meglio la loro ospitalità quando tutta questa pandemia sarà finita».

L'ACCOGLIENZA


Ad attenderla c'era anche l'assessore allo Sport del Friuli Venezia Giulia Tiziana Gibelli, che ha omaggiato lei e le due atlete del softball residenti in regione, Andrea Howard e Marta Gasparotto, rientrate con lo stesso volo. «Il contributo dato da Mara per portare a casa la medaglia - ha detto Gibelli salutando la campionessa - è stato determinante come dimostrano i numeri legati all'assalto che è valso il bronzo per l'Italia: delle 23 stoccate azzurre vincenti, 12 le ha messe a segno la nostra atleta di Carlino, che è stata l'unica a salire per tre volte in pedana. Credo che tutta Italia abbia potuto rendersi conto che atleta formidabile sia la Navarria, una donna che al talento aggiunge anche testa e tanto cuore». Nello stesso aereo giunto a Ronchi c'erano a bordo come detto anche Andrea Howard e Marta Gasparotto, le due atlete del Friuli Venezia Giulia che hanno vestito la maglia della nazionale di softball presente alla competizione a cinque cerchi. A loro Gibelli ha consegnato due gagliardetti della Regione. «La nostra squadra azzurra - ha commentato l'esponente dell'esecutivo Fedriga - si è dovuta purtroppo misurare con formazioni extraeuropee in cui questa disciplina ha una tradizione più forte e radicata. A Marta e Andrea resta comunque la soddisfazione di aver vinto meno di un mese fa il titolo europeo, un buon viatico per arrivare alle prossime Olimpiadi con più chance rispetto a questa edizione. Quando saranno rientrati tutti gli atleti del Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi - ha concluso Gibelli - faremo una manifestazione per omaggiare questi grandi campioni che danno lustro alla nostra Regione».
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Il Gazzettino