Sequestro di rifiuti a Manzano: area di 10mila metri quadri dei quali duemila di capannoni

Sequestro di rifiuti a Manzano
MANZANO (UDINE) - Un ingente quantitativo di rifiuti, di natura e provenienza non precisata, è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Noe di Udine in un'area...

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MANZANO (UDINE) - Un ingente quantitativo di rifiuti, di natura e provenienza non precisata, è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Noe di Udine in un'area adiacente a un'azienda di Manzano. Il provvedimento è scattato nei giorni scorsi e le indagini sono in corso: «Posso confermare il sequestro - ha affermato il Procuratore Capo di Udine, Massimo Lia -, ma nella fase attuale dell'inchiesta non possiamo fornire alcun altro elemento sulla provenienza del materiale rinvenuto».

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Udine hanno denunciato il titolare di un'impresa individuale che opera a Manzano nel settore delle Materie Prime Secondarie, derivanti da lavorazioni di natura plastica, e il proprietario del sito. Nel corso delle indagini è stata infatti riscontrata la presenza di un notevole quantitativo di rifiuti non pericolosi di natura plastica, stoccati in sacconi e depositati sia all'interno di un capannone che nell'area esterna. Ulteriori accertamenti hanno permesso di rilevare che la documentazione relativa ai materiali plastici dichiarati come «Materie Prime Secondarie» esibita dall'azienda non era sufficiente a escludere la loro vera natura di rifiuto. Riscontrate anche violazioni alle norme antincendio.

All'esito dell'attività è stato sottoposto a sequestro l'intero quantitativo di rifiuti, pari a circa 8000 sacconi per un quantitativo totale di circa 8.000 metri cubi, l'area esterna di 5800 metri quadri e il capannone di mille metri quadri. Il valore stimato dei rifiuti sequestrati e degli immobili è pari a circa 250mila euro.

Del caso se ne sta occupando anche Legambiente provinciale, che ha lanciato l'allarme sulla tipologia di rifiuti che sono stati sequestrati nell'area e invoca chiarimenti sulla vicenda: «Si tratta di capannoni per circa 2.000 metri quadri e area circostante, per una superficie di circa 10.000 metri quadri con circa 2-3.000 sacconi di materiali plastici triturati in completo stato di abbandono che da tempo sono oggetto di preoccupazione da parte delle vicine attività lavorative». Un primo sequestro di rifiuti, in prevalenza plastici, nella stessa area - ricorda l'associazione in una nota - risale a giugno 2020.

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Il Gazzettino