Resta un solo manutentore: si ferma l’Orologio della piazza

Resta un solo manutentore: si ferma l’Orologio della piazza
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PADOVA - «Ci vediamo sotto l’Orologio». Almeno una volta nella vita ci siamo dati appuntamento sotto l’arco del palazzo del Capitanio. Al di sopra del quale troneggia uno dei più complicati e delicati strumenti concepiti dall’uomo, l’Orologio astronomico di Jacopo Dondi, 1344. Restaurato sei anni fa racconta l’ora, il segno zodicale, il mese, l’anno, la fase lunare in cui ci troviamo. Un simbolo. Solo che adesso è fermo da una settimana. E il motivo è quasi assurdo. Il manutentore che con arte sopraffina lo deve tenere in ordine non ce la fa. Nel senso che due ore la settimana (pagate 2.800 euro all’anno dice) non garantiscono l’efficienza.

 
Il guardiano delle ore ha solo 29 anni, si chiama Domenico Grigoletto. Giovane, ma con grande esperienza. «Per muovere certi meccanismi pesanti bisogna essere in due, più uno che dalla piazza controlla che tutto vada bene». Adesso invece il Comune ha mollato l’Arass - l’associazione di Brera che curò il restauro dell'orologio - proponendo a Grigoletto un’ora in più, da due a tre alla settimana. «Ho provato ad attenermi al contratto ma questo è il risultato» commenta. «L’Arass mi dava l’attrezzatura e i volontari. Io ero loro socio e dunque avevo la copertura assicurativa. Ora che si è sciolta la collaborazione con loro, se salgo, rischio di mio».
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Il Gazzettino