Mantovani, da 3 mesi senza stipendio: in 60 bloccano l'accesso al terminal

Mantovani, da 3 mesi senza stipendio: in 60 bloccano l'accesso al terminal
MESTRE - Fanno la guardia al bidone e per loro, abituati a lavorare nei grandi cantieri, non è entusiasmante, anche perché da due mesi non prendono lo stipendio e la...

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MESTRE - Fanno la guardia al bidone e per loro, abituati a lavorare nei grandi cantieri, non è entusiasmante, anche perché da due mesi non prendono lo stipendio e la tredicesima, e se tra qualche giorno non entreranno soldi nei conti correnti, i mesi diventeranno tre, dicembre, gennaio e febbraio. Dopo proteste e scioperi reiterati erano riusciti a farsi pagare ottobre ve e novembre ma è estenuante per i dipendenti della CoGe, la società di Milano (CoGe Costruzioni Genereali Srl) che dal primo agosto dell'anno scorso ha rilevato con un affitto d'azienda il ramo costruzioni della Ing. E. Mantovani Spa.

LA PROTESTA Ieri mattina una sessantina degli 85 lavoratori rimasti, dopo che 31 hanno dato le dimissioni, si è piazzata in sciopero a presidiare l'entrata del terminal Venice Ro-Port Mos, il terminal traghetti di Fusina dove la CoGemantovani ha uno dei tre appalti ancora attivi, oltre a quelli per i servizi all'ospedale dell'Angelo di Mestre e a quello di Trento. Hanno scelto quel luogo, dopo aver protestato anche a Padova (dove c'è la sede locale dell'Azienda, e nel Rodigino da dove provengono parte dei lavoratori, oltre che da Ferrara e dal Veneziano) anche perché proprio lì ci sono i pontoni che Mantovani utilizzava per costruire il Mose, uno dei principali appalti: li tengono in ordine e gli fanno le manutenzioni sperando che il lavoro riprenda. Ma dal Mose, CoGemantovani è stata estromessa perché i commissari del Consorzio Venezia Nuova (il concessionario statale per i cantieri delle paratoie mobili a difesa della laguna e di Venezia) non si sono fidati a dare il nulla osta all'accreditamento in continuità con la vecchia Mantovani.
SINDACATI «E oltre a non avere il Mose non arrivano nemmeno gli appalti esteri promessi per il raddoppio del porto di Costanza in Romania, per Expo Dubai, per l'Irlanda... - raccontavano ieri Francesco Andrisani, segretario Fillea-Cgil, Andrea Grazioso della Filca-Cisl e Gino Gregnanin della Feneal-Uil che hanno presentato in Regione una richiesta d'incontro urgente all'Unità di crisi -. In ogni caso, anche se si materializzassero quegli appalti, dato che la proprietà sostiene che il nome Mantovani è ancora molto quotato fuori Italia, per i lavoratori locali cambierebbe poco perché solo alcuni di loro potrebbero andarci a lavorare».

Lo scorso fine settimana, mentre i Sindacati annunciavano il presidio di ieri mattina, l'Azienda guidata da Maria Manuela Ferrari, annunciava a sua volta che entro pochi giorni avrebbe potuto concretizzare l'acquisto della Mantovani anticipando l'operazione di 4 anni, impegnandosi quindi a una ricapitalizzazione in vista dell'effettivo rilancio della società, e promettendo di pagare gli arretrati i due tranche tra il 10 e il 20 marzo prossimi. I lavoratori in presidio ieri raccontavano di essere ormai in gravi difficoltà economiche in famiglia e di non sapere come tirare avanti, mentre i tre sindacalisti si chiedevano «come mai CoGe riesce a trovare i soldi per acquistare l'Azienda e ricapitalizzare, se davvero questo accadrà, è invece non riesce a recuperare i 750 mila euro per pagare gli stipendi arretrati».
 
 
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Il Gazzettino