La sconfitta sfascia il centrosinistra: rissa verbale fra Manildo e Grigoletto

Giovanni Manildo e Roberto Grigoletto: la sconfitta elettorale ha sfasciato la loro alleanza
TREVISO «Questa uscita di Roberto Grigoletto non mi è piaciuta». Inizia così la pepatissima replica dell’ex sindaco Giovanni Manildo...

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TREVISO «Questa uscita di Roberto Grigoletto non mi è piaciuta». Inizia così la pepatissima replica dell’ex sindaco Giovanni Manildo all’intervista del suo vice Roberto Grigoletto pubblicata da “Il Gazzettino”. Lo fa con un pesantissimo post sulla sua pagina Facebook. Una replica che sottolinea come i rapporti tra i due siano deteriorati da tempo. Manildo non ha gradito varie cose dello sfogo di Grigoletto. Non gli sono piaciuti i riferimenti agli errori in campagna elettorale, le accuse rivolte alla comunicazione, il voler ribadire le difficoltà di gestire i rapporti interni alla coalizione. E, libero dagli obblighi di mediatore che la carica di sindaco comporta, ha deciso di dirlo apertamente.

 
L’ATTACCO
«Non ne ho capito né il senso né le motivazioni - attacca Manildo - certo, quando hai dato il massimo, quando non hai risparmiato nulla di te, le ragioni di una sconfitta sono più difficili da vedere. Io sono in questa situazione, probabilmente anche altri con cui ho condiviso questa esperienza amministrativa lo sono. Ma io credo che una squadra debba dimostrare di essere una squadra sia che si vinca sia che si perda. Spiacciono i distinguo. Grigoletto pare invece più interessato ad evidenziarli, a trovare capri espiatori. Io no, io mi assumo le mie responsabilità». L’ex sindaco parla di politica con “P” maiuscola, quella che lui preferisce, e affonda il colpo: «Serve in ciascuno prima di ogni cosa l’autovalutazione, il riconoscimento dei propri errori e la capacità di assumersi responsabilità . Tra le molte ragioni della sconfitta probabilmente c’è il fatto che potevamo avere tutti in questi cinque anni una relazione diversa con i cittadini, potevamo esprimere il nostro orgoglio per le cose fatte…. parlare ora di comunicazione della campagna come responsabile della sconfitta mi pare proprio voler mettere la testa sotto la sabbia». E sull’intervista: «Spiacciono queste fughe in avanti, l’ennesima intervista rilasciata non per proporre qualcosa di costruttivo, ma per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, spiace quest’atteggiamento. Ciò che serve in questo momento invece è un serio confronto sugli esiti elettorali, da farsi nelle sedi opportune e per guardare al futuro, per darci una prospettiva di costruzione di un nuovo progetto, facendo tesoro delle esperienze maturate e contando sul patrimonio di persone che ci hanno accompagnato in questi mesi». Manildo elogia quindi i 160 candidati delle sue liste e dice di voler ripartire dai giovani. E ne fa anche i nomi: «Ripartiamo dai giovani, Stefano Pelloni, Niccolo Rocco, Carlotta Bazza, Mariangela Bucciol, Marco Raccamari, Martina Lovat, Claudio Leonarduzzi e tutti gli altri che hanno contribuito con il loro entusiasmo a crederci. Io sarò senz’altro con loro. Io ci sarò».

LA RISPOSTA

Le replica di Grigoletto è altrettanto dura, per non dire spietata: «Manildo non ha capito il significato perché non riesce in questo momento a fare autocritica. Comprendo il suo stato d’animo ma non si può dare sempre colpa agli elettori che sbagliano. Di sbagli ne abbiamo fatti tutti. E averli riconosciuti è una assunzione di responsabilità, non certo un distinguo. Se non lo facciamo è impossibile ripartire». Poi ci mette un po’ di veleno: «Sorprende però che la sua preoccupazione principale in questo momento, invece di analizzare ciò che non è andato, è una precipitosa difesa della comunicazione». Infine quello sembra un appello: « Caro Giovanni, se intendi ripartire per ricostruire l’alternativa alla Lega, non prendertela con chi in questi anni ha sempre lavorato al tuo fianco, ma guarda insieme a noi in faccia la realtà per riprendere la strada. Magari con qualche cerchio magico di meno e molta più politica con la P maiuscola di più. Ripartire dai giovani è più che giusto e io ci ho sempre creduto. Nicoló Rocco sarà un valore aggiunto al nostro gruppo». Nicolò Rocco, non un nome a caso: è lui quello che dovrebbe subentrare in consiglio se Manildo dovesse dimettersi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino