Padova. Corteo pro Palestina con i centri sociali di tutto il Nordest, città blindata

Si attende l'arrivo di 700 persone e saranno schierati 150 poliziotti

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PADOVA - Città blindata domani, nel tardo pomeriggio, per la manifestazione organizzata dai centri sociali del Nord Est in solidarietà alla Palestina. Il questore di Padova, Antonio Sbordone, ieri ha annunciato di voler schierare almeno 150 uomini per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico. Si attende l'arrivo di circa 700 persone. Il corteo partirà alle 18 dalla stazione ferroviaria, per poi arrivare fino a piazza dei Signori. Tra gli organizzatori dell'evento "Stop bombing Gaza, stop apartheid" promosso sui social network c'è il centro sociale Pedro, il laboratorio sociale La Tana, Adl Cobas, Polisportiva San Precario e il centro sociale Bocciodromo Vicenza. Il corteo, scrivono gli organizzatori, è stato indetto «dopo il brutale attacco a sorpresa lanciato da Hamas nei territori israeliani, oltre il confine della striscia di Gaza, la "vendetta" di Israele in pochi giorni ha fatto oltre 3500 vittime e 13000 ferite». Tra le richieste: «Stop all'occupazione israeliana sul territorio palestinese dalla parte di tutte le vittime civili e delle forme di resistenza corridoi umanitari subito». Nel tardo pomeriggio di domani, dunque, tra la stazione ferroviaria e il centro storico sono previsti disagi alla viabilità.

La fiaccolata per chiedere la pace

Quella di domani non è l'unica manifestazione che vede al centro il conflitto in Medio Oriente. É prevista per stasera una fiaccolata silenziosa per chiedere la pace tra Israele e Palestina e la fine di tutte le guerre nel mondo. Il popolo della pace padovano che si riconosce in "Uniti per la Pace Padova" (la sigla che riunisce una ventina di associazioni, laiche e religiose, del nostro territorio) intende raccogliere l'appello della Rete Italiana Pace e Disarmo per invocare l'immediata fine di quanto sta avvenendo in questi giorni tra Israele e Palestina. L'appuntamento è 20.15 in via VIII Febbraio tra il palazzo del Bo e palazzo Moroni e da lì, con solo lo striscione di "Uniti per la Pace", le bandiere arcobaleno e le fiaccole, il corteo si muoverà per compiere un breve tragitto che toccherà i luoghi simbolo: della politica (il municipio), della cultura (l'Università) e della giustizia (Palazzo della Ragione). Dicono gli esponenti di "Uniti per la Pace - Padova": «Condanniamo l'aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi. E condanniamo la rappresaglia di Israele contro la popolazione della Striscia di Gaza, popolazione che è ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani. Non solo: condanniamo ogni atrocità, ogni forma di violenza, terrorismo e guerra, chiedendo con forza che cessino le ostilità e si rispetti il diritto internazionale. Occorre rimettere al centro la mediazione e il dialogo: stiamo anche questa volta dalla parte delle vittime perché sono loro il punto di partenza per superare la spirale di morte che si sta vivendo in Israele e Palestina».

I cartelli con le foto degli ostaggi

Circa una decina di giorni fa sono stati affissi una serie di cartelli tra via Soncin e corso Milano, dove campeggiava la scritta «Rapiti» e le foto di neonati, famiglie, donne e uomini. Alcuni dei 150 israeliani presi in ostaggio da Hamas nell'incursione del 7 ottobre. Ignoti gli autori, non si tratta di un'iniziativa della comunità ebraica locale. Ma, con il passare dei giorni, quasi tutti i cartelli sono stati stracciati e gettati nel cestino. Dopo la comparsa della bandiera palestinese calata sulla facciata di Palazzo Liviano (tolta nel giro di qualche ora) e i sit-in in favore di una e dell'altra fazione, anche le foto degli ostaggi hanno creato dibattito. 

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Il Gazzettino