Il presidente di Confindustria Udine rilancia sulla manifattura: «Serve una nuova visione per evitare il declino»

Benedetti ha evidenziato l'attenzione su un settore fondamentale per la regione

Il presidente di Confindustria Udine rilancia sulla manifattura: «Serve una nuova visione per evitare il declino»
PORDENONE/UDINE - Il settore manifatturiero meriterebbe molto di più di quanto sta ricevendo ora, essendo la spina dorsale dell'economia della regione Friuli...

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PORDENONE/UDINE - Il settore manifatturiero meriterebbe molto di più di quanto sta ricevendo ora, essendo la spina dorsale dell'economia della regione Friuli Venezia Giulia. A dirlo, senza mezze parole, il presidente di Confindustria Udine, Gianpietro Benedetti. «Per mantenere e, auspicabilmente, migliorare lo standard di vita attuale appare evidente la necessità di un ritorno alla centralità della manifattura. L'esperienza dei migliori Paesi avanzati ed emergenti - ha spiegato l'industriale - indica che il settore manifatturiero è un elemento determinante per la crescita. Da un lato, infatti, il suo impatto è superiore a quello di altri settori, dall'altro genera importanti miglioramenti nella qualità della vita, grazie ai progressi di produttività ed innovazione. Partiamo da una posizione privilegiata: ancora oggi, nonostante tutto, siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa, dopo la Germania. Ma serve una visione che vuol dire prima di tutta consapevolezza e poi politiche industriali europee, nazionali e regionali da scaricare a terra - per scongiurare il declino e disegnare un rinascimento manifatturiero in grado di sostenere uno sviluppo innovativo, sostenibile e inclusivo, capace di generare valore aggiunto».

L'IMPRESA

«Non ci stancheremo mai di dire che la precondizione - spiega ancora Benedetti - direri culturale, necessaria è creare un ambiente friendly per chi fa impresa. Poi bisogna avere la determinazione per affrontare politiche di medio-lungo termine». In regione nella media del 2023, secondo le analisi dell'Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat, la manifattura ha impiegato direttamente oltre 124 mila addetti, corrispondenti al 24% degli occupati totali (520mila). In Italia la percentuale è pari al 20%, in provincia di Udine è il 23% (quasi 52 mila gli addetti nella manifattura, il 42% del totale regionale). Se a questi addetti si sommano anche i lavoratori impiegati nelle costruzioni (31 mila in Fvg il 6% del totale) e quelli in attività di supporto alla produzione industriale, l'occupazione che, direttamente e distribuire, dipende dalla manifattura raggiunge quasi il 40% del totale (stima del Centro Studi di Confindustria). In alcuni altri comparti, come ad esempio la ricerca e sviluppo o l'agricoltura, il Centro Studi di Confindustria stima che siano oltre due terzi i lavoratori che dipendono dalla domanda attivata dalla manifattura.

L'ESPORTAZIONE

Sempre secondo gli studi di Confindustria Udine, in regione i prodotti manifatturieri esportati rappresentano il 97% dell'export totale e sono pertanto indispensabili per pagare quello che imprese e famiglie italiane acquistano dall'estero. Peraltro, proprio grazie alla manifattura, il Fvg può godere da diversi anni di un forte surplus commerciale (differenza tra export e import di beni manufatti), che contribuisce anch'esso alla crescita del prodotto interno lordo. L'importanza della manifattura per l'intera economia regionale appare sottostimata se valutata soltanto in termini del suo peso diretto sul Pil. Il valore aggiunto del manifatturiero è pari al 23% del totale, quello delle costruzioni il 5%. Il presidente di Confindustria Udine va poi avanti. «È necessario avere la determinazione per affrontare politiche di medio - lungo termine in settori chiave: famiglia e natalità, immigrazione ragionata, orientamento scolastico e formazione. Di pari passo, bisogna sostenere in modo strutturale l'innovazione tecnologica, con la consapevolezza, suffragata dai fatti, che questa innesca automaticamente anche la sostenibilità ambientale. E avere, infine, il coraggio di utilizzare il Pnrr (che è l'unico progetto - Paese oggi esistente) anche come opportunità per fare le riforme (Pubblica amministrazione, Giustizia, Fisco) e le semplificazioni normative e burocratiche.

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Il Gazzettino