Caso Bioman, fronte non allineato: il sindaco caccia dalla Giunta l'assessore Pitton

Il sindaco Scarabello e l'assessore Pitton
MANIAGO - La decisione era nell'aria da alcuni giorni e ieri, 22 febbraio, è arrivata anche l'ufficialità. Renza Pitton non è più assessore del...

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MANIAGO - La decisione era nell'aria da alcuni giorni e ieri, 22 febbraio, è arrivata anche l'ufficialità. Renza Pitton non è più assessore del Comune di Maniago. Il sindaco Umberto Scarabello le ha revocato le deleghe all'urbanistica e alla pianificazione territoriale, dopo che era stata la stessa architetta a rinunciare a quella all'ambiente. Decisione assunta in contrasto con quella della maggioranza di non presentare ricorso al Tar contro la determina della Regione contraria alla Valutazione di impatto ambientale della nuova centrale a biomasse della Bioman.

Il primo cittadino non ha voluto commentare, limitandosi a far sapere che seguirà personalmente i referati della Pitton fino a che non ci saranno significative evoluzioni della vicenda dell'inceneritore. «Non intendo aggiungere nulla alla comunicazione istituzionale che ho inviato alla diretta interessata - ha fatto sapere -, ma mi interessa ribadire un punto alla cittadinanza. Non siamo qui per subire il processo decisionale rispetto all'iter autorizzativo della Bioman, ma per governarlo. I monitoraggi, me lo ha assicurato l'Arpa proprio oggi, dureranno un anno intero e saranno scrupolosi. Sarebbe stato molto più popolare ricorrere al Tar per poi alzare le mani nel caso i giudici amministrativi avessero riconosciuto la bontà delle scelte operate dalla Regione sotto il profilo formale. Perché di questo si occupa il Tar: verificare se sono state rispettate le prescrizioni, non certo entrare nel merito del livello di inquinamento che si produrrà o del cumulo di emissioni con altre aziende».

IL PERCORSO
Il sindaco sottolinea che «formalmente, come si può ben immaginare, non c'è nulla fuori posto: con la quantità di materiale bruciato indicata dall'azienda, non serve la Via. Ma non sono stato eletto per cavalcare il consenso, per sentirmi dire che ho a cuore la sorte della mia gente grazie a un ricorso al Tar, anche se perso in partenza. Sono stato eletto per tutelarla nel migliore modo possibile, che in questo caso significa imponendo una verifica preventiva della situazione, intraprendendo un percorso condiviso e partecipato». L'allontanamento di Pitton dall'esecutivo non porterà alcuno sconvolgimento nella maggioranza di centrosinistra che governa la città anche qualora la professionista passasse al gruppo Misto o addirittura in minoranza. L'unico altro eletto della lista Alleanza per Maniago è Johnny Didoni, presidente della Commissione Ambiente, che resta saldamente al proprio posto.

LE BORDATE


Dalla diretta interessata non sono mancate bordate all'indirizzo di Scarabello: «A parte che la Pec non mi è ancora arrivata, ma già da ore la gente mi chiama per chiedere informazioni circa la mia revoca - ha ricordato Renza Pitton nel primo pomeriggio di ieri - e questo già la dice lunga sulla correttezza istituzionale. In ogni caso, sono molto serena: penso che il vero problema sia stato che a qualcuno non piace quando altri lavorano troppo». «Ho portato il mio contributo, senza protagonismo, a un territorio afflitto da problemi significativi - ha proseguito -. Io sono stata eletta con "Alleanza per Maniago" e con i fondatori di quel gruppo c'è la massima sintonia nello spirito di rinnovamento per la città. Essere in maggioranza non vuol dire avere pensiero unico; il pensiero unico non porta a nulla, soprattutto quando le questioni sono di questo peso e significato». Finale nuovamente sarcastico rispetto alla decisione intrapresa da Scarabello di concludere la collaborazione in seno alla giunta: «È stato premiato l'intenso lavoro fatto dall'assessore, nell'interesse della cittadinanza, senza timori nel portare visioni diverse».
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Il Gazzettino